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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Terremoto 6 giugno 2012, nuova forte scossa: 4.5, epicentro più a Sud

La terra non da pace, torna a tremare con violenza nella pianura emiliana. Epicentro questa volta in Romagna, tra Cervia e Ravenna

La terra non da pace, torna a tremare con violenza, ennesima forte scossa di terremoto si è registrata oggi 6 giugno 2012 nella pianura Emiliana: alle ore 6.08 di magnitudine 4.5. L'epicentro questa volta spostato si è spostato più a sud, tra Cervia e Ravenna. Avvertita indistintamente anche nel territorio bolognese, non sembra al momento aver causato gravi danni.
La scossa odierna - secondo i sismologi Ingv - non sarebbe riconducibile allo sciame sismico, si tratta di un nuovo terremoto generato da una nuova faglia, diversa rispetto a quelle responsabili dei sismi del 20 e del 29 maggio in Emilia, sebbene la struttura geologica interessata sia la stessa.

Nella notte appena trascorsa e nella giornata di ieri - 5 giungo - invece l'attività sismica era stata abbastanza mitigata rispetto ai giorni precedenti. Come riportano in dati dell'Ingv, 7 le scosse registrate (tra le 24 e le 7 del mattino odierno), la più potente alle ore 1.08 di magnitudine 2.5 con epicentro tra le Province di Modena e Mantova.
Nella giornata di ieri 20 le repliche, tra cui la più forte quella della mezzanotte di magnitudo 3, con epicentro sempre tra le Province di Modena e Mantova.

Intanto sale a 26 la conta delle vittime del 'mostro' che sta angosciando la Regione: nelle ultime 24 ore, infatti, sono decedute altre due donne, ricoverate in ospedale dopo il forte sisma del 29 maggio, inseguito a gravissime ferite riportate perchè colpite da calcinacci durante i crolli.
Sempre in queste ore, nuovo dramma in uno dei centri di accoglienza sfollati di Bologna, dove un terremotato ha tentato di togliersi la vita.

Nuovi anche i disagi post-sisma registrati nelle ultime ore: a Bologna, infatti, per un'altra scuola - l'istituto Guercino - è stata  ordinata la chiusura anticipata, poichè inseguito all'ultima scossa di domenica scorsa, si sono resi necessari ulteriori controlli. Diventano 9 gli istituti scolastici che hanno terminato l'anno anzitempo solo nel capoluogo felsineo.

NUMERI RACCAPRICCIANTI. Le scosse continue (638 dal 29 maggio a stamattina, sette oltre magnitudo 5) costringono a ripetere i censimenti per verificare i danni in un'area con quasi un milione di abitanti, dove lavorano 343.000 persone in 77.000 imprese e dove studiano 50.000 ragazzi (quasi 270 le scuole lesionate). I comuni interessati dal sisma sono 54. Dalla prima scossa del 20 maggio sono state compiute già 19.890 'verifiche speditive' sugli edifici colpiti: entro una settimana - annuncia in Aula l'assessore alla Protezione civile, Paola Gazzolo - si prevede di terminare le restanti 13.976 prime verifiche, anche se il secondo terremoto ha reso indispensabile ripeterne molte già fatte dopo il primo sisma. Il ritmo è stato di 1.500 al giorno e aumenterà, grazie ai Vigili del fuoco (fino a ieri 1.150 e da oggi 100 in più), ai tecnici regionali e delle Università, in crescita anche loro. Così come aumenta il lavoro dei 1.500 volontari di Protezione civile, più altri contributi (Vigili del fuoco, Enti locali, Forze armate e dell'ordine): sono oltre 4.500 le persone impegnate. Difficile calcolare tutti gli sfollati, con tanti centri storici evacuati, chiusi in 'zona rossa', ma la Protezione civile ha posto per 15.754 persone e ora ne assiste 12.180: oltre novemila in 35 campi, quasi tremila in scuole o palestre, il resto in albergo (diecimila posti usati in parte).

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COME COMPORTARSI. Semplice regole comportamentali e accorgimenti da seguire, a volte possono anche salvare la vita durante eventi sismici di particolare rilevanza. La Protezione civile stila un decalogo su cosa fare e non fare prima, dopo, durante le scosse di terremoto. E allerta: "La maggioranza delle persone pensa che le vittime di un terremoto siano provocate dal crollo degli edifici. In realtà, molte delle vittime sono ferite da oggetti che si rompono o cadono su di loro, come televisori, quadri, specchi, controsoffitti."

DRAMMI E SCIACALLI. Dura prova sia per il fisico che per la mente quanto si sta abbattendo sugli emiliani, così come riportano gli ultimi drammi registrati all'interno di alcuni centri di accoglienza . Ai disastri della natura, come se non bastasse, in queste ore si aggiunge la mano dell'uomo ad aggravare la situazione: nelle zone terremotate si fa stringente l'allarme sciacalli e mitomani, che spacciandosi per uomini della Protezioni civile allertano su imminenti scosse per far evacuare edifici. Una vera e propria psicosi collettiva è scaturita dall'annuncio - infondato - dell'arrivo imminente di un 'Big one', un sisma distruttivo. Ma i sismologi continuano a ribadire: 'Impossibile prevedere con precisioni quello che accadrà. Fin quando ci saranno scosse e di che entità si presenteranno'. Quindi allertano di diffidare di chi fa ipotesi certe, anche se possono pronosticare che in zona dovremmo aspettarci nuovi tremolii per 'le prossime settimane, forse mesi'.

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