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Cronaca

Terrorismo, espulsioni a Bologna. Comunità islamica: "Indottrinati sul web. Moschee non c'entrano"

Il coordinatore della Comunità islamica bolognese Yassine Lafram si congratula con le forze dell'ordine: "Anche noi siamo vittime dell'Isis. Abbiamo dimostrato la nostra lealtà a questa città. Noi teniamo la guardia alta"

Il coordinatore della Comunità Islamica bolognese Yassine Lafram, dopo aver saputo delle espulsioni di oggi (la Digos in queste ore sta dando esecuzione al provvedimento di espulsione indirizzato a quattro cittadini di origini marocchine residenti a Bologna) si complimenta con il lavoro delle Forze dell'Ordine: "Come comunità islamica a Bologna non possiamo che essere contenti per questi provvedimenti: come comunità abbiamo sempre teso la mano per collaborare con la Polizia, senza volerci sostiture ad essa. Sappiamo che le quattro persone espulse avevano delle cellule esterne e che sono stati indottrinati sul web. Le moschee non c'entrano". 

Lafram ha inoltre confermato che all'interno della comunità islamica di Bologna il livello di attenzione è alto e che "è per la sicurezza di tutti e quindi anche nostra che verranno segnalate le eventuali presenze di soggetti fanatici, estremisti. Continuaremo a stare molto attenti perchè noi stessi siamo vittime dell'Isis". 

"Abbiamo dimostrato la nostra lealtà nei confronti di questa città e abbiamo sempre condannato il terrorismo -  continua il portavoce degli islamici felsinei - tutti siamo nel mirino dell'Isis, musulmani compresi, che fra l'altro sono le prime vittime di questi portatori del male". 

E poco dopo le parole di Lafram, la leghista Lucia Borgonzoni attacca: "Lafram dice che la comunità islamica condanna, ma dalle prime indiscrezioni pare che i quattro espulsi legati al terrorismo e indagati per addestramento di jihadisti, frequentassero una delle sette moschee che lui dice di rappresentare, addirittura uno dei quattro era ritenuto elemento 'guida' religioso. Credo che se così realmente fosse, non solo lui dovrebbe spiegarci a che titolo parla per queste realtà, cosa che in tempi non sospetti avevo già chiesto, senza mai trovato risposta chiara, ma anche l'amministrazione dovrà spiegarci non poche cose, partendo dalla sua ostentata necessità di accreditare una persona che forse parlava solo a nome suo". 

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