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Cronaca

Ticket sanitari, calcolo secondo il reddito e costi più bassi

A questo puntano le due risoluzioni, del Pd e del M5S, approvate in Assemblea legislativa regionale

L’Assemblea legislativa regionale ha approvato a maggioranza due risoluzioni sui ticket sanitari, l’una sottoscritta dal gruppo Pd, primo firmatario Giuseppe Paruolo, e l’altra del M5s, prima firmataria Raffaella Sensoli, modificata da un emendamento presentato dallo stesso Paruolo e da Paolo Zoffoli del Pd, approvato a maggioranza dall’Aula.

PD: CALCOLO IN BASE AL REDDITO. L’invito rivolto alla Giunta da parte dei firmatari del documento del Pd, come ha spiegato Paruolo in Assemblea, è quello di sollecitare Governo, Conferenza delle Regioni e Parlamento a “determinare le fasce di reddito per il calcolo del ticket sanitario in base al reddito pro capite e su questo parametro rivedere gli scaglioni e i relativi ticket”.
“Nell’attuale contesto di crisi economica e sociale- si rileva nel testo- è necessario compiere ogni azione a tutela dell’equità nella compartecipazione alla spesa sanitaria e dell’universalismo nell’accesso alle prestazioni sanitarie”.
“In coerenza con l’impostazione delineata nel Patto per la Salute, è importante che le fasce di reddito su cui si basa il calcolo dei ticket tengano conto del numero di componenti della famiglia: una soluzione equa e semplice- ha ribadito Paruolo- sarebbe quindi quella di considerare il reddito pro capite e su questo definire fasce di reddito e relativi ticket”, anche tenendo conto di altri fattori, oltre al reddito in rapporto al numero dei famigliari, come il numero dei figli a carico, la presenza di anziani, persone con disabilità.
Considerando la fascia molto ampia di popolazione coinvolta, sarebbe preferibile, ha detto ancora il consigliere, “un approccio semplificato per il calcolo della fascia di contribuzione, come il reddito pro capite e eventuali altri fattori di semplice determinazione”, piuttosto che un meccanismo più complesso come l’Isee.
Hanno votato a favore della risoluzione Pd, Sel e AltraER, astenuta Ln, voto contrario di M5s, Fi, Fdi-An.

M5S: 'COSTI PIù BASSI'. La risoluzione del M5s, così come emendata, invita la Giunta “a valutare possibili modifiche al sistema dei contributi degli assistiti alla spesa sanitaria (ticket) in modo da ovviare ai casi in cui il contributo risulti superiore al costo effettivo della prestazione, nel quadro di una revisione del sistema dei ticket che possa essere attivata, in ottemperanza alle disposizioni nazionali, con l’assenso del ministero dell’Economia e finanza”.
L’introduzione dei ticket e dei superticket sull’assistenza specialistica, prevista nella finanziaria 2011, a parere di Raffaella Sensoli, che ha presentato l'atto in Aula, avrebbe determinato "una diminuzione delle prestazioni specialistiche erogate dal servizio sanitario pubblico, con particolare riguardo alle attività di laboratorio, riabilitazione e diagnostica". Questa diminuzione, oltre a rappresentare una “criticità” per il sistema sanitario pubblico, non è un dato positivo perché corrisponderebbe “a una rinuncia da parte dei pazienti per ragioni economiche” o al fatto che “le strutture sanitarie private forniscono prestazioni a prezzi concorrenziali, ponendo in alcuni casi problemi di qualità e sicurezza”, la diminuzione, infatti, sembrerebbe essere determinata da un “travaso di prestazioni verso il privato”. Hanno votato a favore dell'atto Pd, Sel e M5s, astenuti Ln, Fi e Fdi-An.

 Bocciata una seconda risoluzione del M5s (no del Pd, astenuti Ln e Sel, voto favorevole di M5s, Fi, e Fdi-An) che puntava a rivedere “la compartecipazione alla spesa sanitaria da parte dei cittadini, adottando, oltre al reddito complessivo del nucleo familiare fiscale, anche l’Isee. Lasciando libertà all’utente di scegliere il sistema a lui più favorevole”.

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