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Toni Servillo si è laureato a Bologna: "La mia prima laurea e una città importante per la mia formazione"

In un'aula gremita di studenti, l'attore napoletano ha parlato anche di politica: "L'Italia, Paese dominato da una politica serva e padrona dell'economia criminale"

Laurea ad honorem questa mattina per l'attore napoletano Toni Servillo protagonista del film premio Oscar nel 2014 La grande bellezza: "Sono felice di vedere qui tanti giovani, ed è a loro che vorrei dedicare questa che e' la mia prima laurea" ha detto l'artista durante la cerimonia di conferimento del riconoscimento (laurea in in Discipline della musica e del teatro) nell'Aula Magna di Santa Lucia. Oltre al rettore Ivano Dionigi, presente il sindaco Virginio Merola, che su Facebook si è limitato a postare un messaggio di stima all'attore aggiungendo una bella foto tutti insieme: "Complimenti al grande Toni Servillo per la sua straordinaria carriera. L'Università di Bologna gli conferisce la Laurea ad honorem in Discipline della Musica e del Teatro".

Nel suo discorso, l'attore ha parlato soprattutto dei maestri che lo hanno influenzato, come Eduardo De Filippo, Louis Jouvet e Leo De Berardinis, e non manca di ricordare la figura del regista Luca Ronconi, scomparso il 21 febbraio e a cui "devo i miei 12 anni di esperienza al Piccolo Teatro di Milano". Servillo si è poi soffermato sulla sua concezione del mestiere dell'attore, che deve "polverizzarsi nel personaggio e camminare insieme a lui, senza mai anteporsi o lasciarsi scavalcare", della sperimentazione teatrale, che "non significa riscrivere i classici, ma trattarli come se fossero delle novita'".

Ma soprattutto ha parlato del teatro, che definisce "un'assemblea, che deve raccontare e aggiungere complessita' alla vita". Secondo Servillo, il teatro "non e' una rivelazione, ma il mestiere dell'arte di recitare". L'attore si è lasciato andare anche a qualche considerazione sulla situazione italiana, e non va per il sottile, affermando che "il Paese e' dominato da una politica serva e padrona dell'economia criminale, ed e' anche vittima del servilismo intellettuale". Le ultime parole del suo discorso Servillo le riserva alla musica, che rivela essere la sua arte preferita. Proprio per questo, dice, "non la uso quasi mai nei miei spettacoli, perche' non sopporto che sia subordinata ad altre arti".

Tocca invece al Rettore Ivano Dionigi e alla direttrice del dipartimento delle Arti visive, performative e mediali Giuseppina La Face spiegare perche' l'Alma Mater ha deciso di premiare Servillo con la laurea ad honorem. Se La Face, leggendo le motivazioni dal verbale della seduta in cui e' stata presa la decisione, dice che "con questa laurea riconosciamo l'importanza della sperimentazione effettuata da Servillo, il suo ripensamento delle figure dell'attore e del regista, il suo studio delle relazioni complesse tra recitazione e musica e il valore etico e pedagogico della sua arte", Dionigi afferma invece che "Servillo e' un maestro che trasmette ad altri il suo sapere, e l'Universita' ha il dovere di riconoscere i maestri".

A margine della cerimonia l'attore, oltre a dirsi "emozionato per questa laurea" e "molto legato a Bologna, che ha avuto una parte importante nella mia formazione d'attore", dice la sua sullo stato di salute del cinema e del teatro italiani. Secondo lui, "il cinema sta attraversando un rinnovamento importante, come testimonia il successo di autori come Sorrentino e Garrone, e lo stesso accade nel teatro, che pero' viene colpevolmente ignorato dai media e non viene sostenuto con risorse economiche adeguate".

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