Tornelli, "Quelli del 36" occupano aula in via Zamboni 22
Il collettivo "Quelli del 36" invade un'aula nel complesso di giurisprudenza, "in attesa che l'università riapra la biblioteca di scienze umanistiche"
"Uno spazio di garanzia". così è stato definita dal collettivo "Quelli del 36", l'occupazione che pochi minuti fa ha avuto luogo in un ambiente di via zamboni 22, nel complesso di giurisprudenza. "Il 36 deve riaprire, da qui noi non ce ne andiamo" scrivono gli attivisti su Facebook. Il riferimento è alla chiusura della biblioteca di scienze umanistiche, stimata dal rettore Francesco Ubertini in un mese, per ripristinarne gli spazi dopo i noti e recenti fatti di cronaca.che hanno coinvolto la biblioteca di scienze umanistiche di via Zamboni 36.
"Un mese e mezzo senza 36" chiosano gli attivisti, annunciando di avere occupato un'auletta come "spazio di garanzia, in attesa e con la pretesa che il 36 riapra senza tornelli".
"In attesa che riapra la biblioteca del 36 abbiamo riaperto un altro spazio, che era chiuso e inutilizzato in via zamboni 22, dove creeremo di nuovo un'aula studio, come qulle che la Polizia ha sgomberato con la forza il nove febbraio" è il commento di Luca, del Cua - Collettivo Universitario Autonomo.
Ironia della sorte, l'azione avviene in concomitanza con l'apertura, da parte di Unibo, di una nuova aula studio, in via Belmeloro, da giovedì 9 marzo. L’apertura della nuova struttura -fa sapere l'università, "era già inserita nel piano di miglioramento e riqualificazione dei servizi" ma "era prevista con tempi più lunghi". Dopo i fatti di via zamboni 36 l'Ateneo ha però ,"deciso di accelerare i tempi e di mettere da subito a disposizione il nuovo spazio, facendo così fronte immediatamente al grave disagio subito dagli studenti a seguito dei danneggiamenti e della conseguente temporanea chiusura della Biblioteca di Discipline Umanistiche".
Durante le prime fasi dell'occupazione, alcuni studenti appartenenti ad Azione Universitaria sarebbero stati allontanati in malo modo dai collettivi, e fatti uscire dall'edificio poco dopo la fine di un'assemblea improvvisata nel chiostro interno dello stabile. "Non intendiamo assolutamente farci intimidire da questi gesti" ribadiscono l'organizzazione della destra universitaria, che annuncia: "Presenteremo, questa settimana, nel corso della seduta del Consiglio Nazionale degli Studenti, una mozione, per appellarci direttamente al Ministro dell’Istruzione, e richiedere un intervento tempestivo e repressivo nei confronti di questi soggetti".
