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Medicina e ricerca, Unibo lancia la 'Torre biomedica': sarà pronta nel 2023

Due edifici per 12mila metri quadri all'interno della cittadella ospedaliera, dedicati a laboratori e aule. Il rettore Ubertini: "Con questa struttura possiamo fare salto in ricerca a livello europeo"

Dopo almeno tre anni di gestazione è ai nastri di partenza il progetto di Torre biomedica voluto dall'Alma Mater di Bologna, da realizzare all'interno dell'area del Policlinico Sant'Orsola. Il Cda d'Ateneo ha infatti approvato l'accordo tra Università e ospedale che darà il via alla realizzazione del progetto, che dovrebbe essere pronto al più tardi nel 2023 con un investimento complessivo di 25 milioni di euro.

"Ma il mio desiderio è inaugurarla- sorride il rettore Francesco Ubertini- quindi cercherò di tenere i tempi stretti". I dettagli sono stati presentati oggi in conferenza stampa da Ubertini e dalla direttrice generale del Sant'Orsola, Antonella Messori, insieme ai prorettori Antonino Rotolo e Riccardo Gulli. La Torre biomedica non sarà in realtà una torre vera e propria.

Si tratta infatti di un complesso formato da due edifici: uno, il più grande, un parallelepipedo di cinque piani (più uno interrato) con un giardino sul tetto, per quasi 9mila metri quadrati totali di superficie utile, sarà destinato alla ricerca biomedica e pre-clinica; l'altro, più basso e ad architettura libera ("Due nuvole", le definisce il rettore) di oltre 3mila metri quadrati, ospiterà aule e laboratori didattici, studi per docenti, uffici amministrativi, spazi polifunzionali, bar e parcheggi sotterranei. La struttura prenderà il posto degli attuali padiglioni 17 e 22, che saranno svuotati e poi demoliti per fare spazio alla nuova costruzione

L'isola ecologica e la palazzina Cup saranno ricollocati in altre aree all'interno del Policlinico, mentre il punto ristoro sarà inglobato nella Torre. Dopo la firma dell'accordo, ora si attende l'approvazione urbanistica (probabile arrivi dopo l'estate) per poi partire con il progetto esecutivo (pronto entro la fine dell'anno) e bandire la gara d'appalto a inizio 2020. I lavori, spiega Gulli, dureranno 24-36 mesi e i due edifici saranno realizzati "in sequenza": per prima verrà costruita la Torre biomedica, a seguire il complesso delle aule.

"Se riusciamo a partire coi lavori del secondo edificio mentre si sta ancora realizzando il primo, li potremmo consegnare contemporaneamente- predica ottimismo Ubertini- altrimenti il blocco delle aule arriverà un anno dopo". Soddisfatta Messori. "Il livello della ricerca condiziona in maniera molto forte l'assistenza- afferma la numero uno del Policlinico- dove si fa ricerca, si cura meglio. Al Sant'Orsola lo si fa gia', ma dobbiamo anche guardare al futuro". Sulla stessa linea il rettore. "Le potenzialità ci sono tutte e abbiamo già buoni risultati, ma ancora non riusciamo a fare un salto nella ricerca medica a livello europeo- afferma Ubertini- questa infrastruttura ce lo può consentire". (San/ Dire)

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