Il tortellino diventa virtuale: un videogioco svela la ricetta “doc”
Ieri in Cantina Bentivoglio cena a base del "re" della tavola bolognese: nell'occasione testato l'originale videogames, nato in Alma Mater, che già spopola dopo il successo ottenuto all'Expo di Shanghai
E’ già tortellino-mania tra i patiti di videogames. Il “re” della tavola bolognese, diventa protagonista di un gioco virtuale e finisce all'Expo di Shanghai, dove tra elogi e consensi finisce all’attenzione del New Scientist, che lo pone nella classifica delle dieci cose più interessanti presentate all'esposizione cinese.
Dopo un viaggio glorioso in oriente il tortellino fa il suo rientro sotto le Due Torri, dove ieri è stato al centro di una serata a lui dedicata, presso la Cantina Bentivoglio, dove io commensali hanno potuto gustarlo realmente e virtualmente. Qui infatti, in occasione di una cena tutta bolognese, i partecipanti hanno avuto la possibilità di testare il nuovo game.
IL VIDEOGIOCO, COME IMPARARE A FARE I TORTELLINI. Dalla sfoglia al ripieno fino alla chiusura: tutti i segreti dell’“ombelico di venere”(è l’appellativo dato al tortellino per la sua caratteristica forma) sono racchiusi in un divertente gioco - il “Tortellini X-Perience” - che consiste di varie fasi duranti le quali l’aspirante cuoco viene prima istruito da una vera sfoglina in video, che mostra passo passo come si prepara la pasta. Poi viene invitato a ripetere le stesse azioni, all’interno dell’area di gioco, quindi in maniera virtuale, facendo a meno di matterello e farina tra le mani.
Il sistema le riprende ed è in grado di capire se i gesti sono corretti oppure se bisogna cambiare qualcosa. In caso positivo, si passa a quello successivo, in caso negativo si ripete.
INVENZIONE FIRMATA ALMA MATER. "Quello che abbiamo realizzato, allora, è un sistema virtuale capace di far provare l'esperienza di fare i tortellini". A mettere a punto il gioco, che potrebbe essere usato anche con la console XBox, è stata un equipe di ricercatori dell’Alma Mater, guidata da Marco Roccetti, docente di Sistemi e applicazioni multimediali al Dipartimento di Scienze dell'Informazione.
"La sfida per noi - ha spiegato Roccetti - era riconnettere la tradizione bolognese con la novità rappresentata dalla tecnologia, presentarla con un vestito nuovo".
