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Cronaca

Treni linea Bologna – Portomaggiore: 'Pronto funerale, affossamento più che interramento”

Votato ieri dal consiglio comunale di Bologna l’interramento a binario singolo della linea. Insorge Legambiente

E’ di ieri la notizia che il Consiglio Comunale di Bologna, ha votato a larga maggioranza (9 contrari contro i 21 favorevoli), l’interramento a binario singolo della linea ferroviaria Bologna – Portomaggiore.
"Una scelta, ritiene Legambiente, che equivale al funerale di una delle linee cardine del costituendo servizio ferroviario metropolitano. Più  che interramento sarebbe meglio definirlo un affossamento”.
Grave, per l'associazione ambientalista, "anche che dalla conferenza dei servizi nella quale è stato approvato il progetto, votato ieri dal Consiglio Comunale di Bologna, siano stati esclusi i sindaci dei comuni interessati al passaggio della linea, che pure avevano richiesto di essere ammessi in rappresentanza dei numerosi utenti".

Suona come una "beffa l’ordine del giorno approvato e collegato alla votazione, che impegna la giunta a reperire i fondi per il completamento della stazione Sant’Orsola, che nel progetto è prevista solo al grezzo, ed a garantire in futuro punti di interscambio che garantiscano di ridurre il cadenzamento delle corse".

La delibera che da il via all’immediata esecuzione dei lavori di interramento a binario singolo della Bologna-Portomaggiore, nella tratte San Vitale-Rimesse e via Larga – continua Legambiente – "approva un progetto scellerato, che contraddice anche le motivazioni di fondo dell’intervento: il superamento della frattura nel quartiere San Vitale, causata dagli attuali passaggi a livello ed indicata come principale obiettivo del progetto, non sarà sanata."
Si è deciso infatti di eliminare  "un punto strategico" di passaggio per le auto all'altezza di via Cellini, lasciando come unici attraversamenti i sottopassi costruendi di via Larga e di via Rimesse, senza ascoltare le richieste di garantire un attraversamento carrabile proprio in quel punto, espresse da numerosi cittadini attraverso una petizione.

Il progetto approvato dal Consiglio Comunale dunque "non porterà grossi miglioramenti nella qualità del servizio per gli oltre 4.000 pendolari che utilizzano giornalmente la linea" è l'accusa di Legambiente che profetizza: "a fine lavori si ritornerà ad un servizio ferroviario immutato nelle modalità, nei tempi di percorrenza e nei mezzi circolanti, la maggior parte con motori diesel, e soprattutto che renderà impossibile il raddoppio della linea in futuro, l’unica vera necessità per migliorare il servizio in modo strutturale e ridurre le frequenze."
La complessità del progetto condurrà a lunghi tempi per la fine dei lavori, e alla sospensione totale del servizio tra le stazioni Roveri e Bologna Centrale per circa due anni e mezzo: "un grave blocco dei servizi di trasporto pubblico - accusano ancora gli ambientalisti - che rischia seriamente di affossare l’intero servizio di trasporto ferroviario metropolitano". La chiusura parziale della linea avverrebbe contestualmente all’apertura della nuova tratta Portomaggiore – Dogato, pensata per collegare Bologna a Codigoro (FE) con treni diretti.

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