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Cronaca San Lazzaro di Savena

Cambia l'orario dei treni e scatta la protesta dei pendolari di San Lazzaro e Imola

Avviata raccolta firme da presentare in Regione

La protesta è partita all’indomani dell’entrata in vigore dei nuovi orari dei treni, e a far sentire la propria voce è un folto gruppo di pendolari che quotidianamente si sposta sulla tratta San Lazzaro – Imola. Per lo più lavoratori, che hanno avviato una raccolta firme online che  presenteranno in Regione, per chiedere che tra le 17.49 e le 19, venga inserito un treno che effettui anche fermate “secondarie”, in modo da permettere all’utenza che risiede tra Varignana, Castel San Pietro, Ozzano e  San Lazzaro, "di tornare a casa in orari decenti”.

Alessio Rolfini, pendolare di San Lazzaro, è tra gli organizzatori del Comitato spontaneo formatosi in questi giorni, che a BolognaToday spiega: “Ci spostiamo da anni con i treni e negli ultimi giorni abbiamo appreso con sgomento il nuovo orario che danneggia molte persone che non possono più recarsi a lavoro con questo mezzo. Se da un lato sono state velocizzate alcune tratte,dall'altro sono state penalizzate le stazioni  "secondarie".  Il nodo è sulla completa mancanza di collegamenti ragionevoli verso le stazioni “minori”, dalle 17.49 alle 19.08. E’ superfluo sottolineare che la maggior parte dei lavoratori finisce dalle 17.45 in poi. Questo è anche riconosciuto da Trenitalia, che proprio dalle 18 garantisce treni anche in caso di sciopero. Dal 9 dicembre però, tutte le stazioni da Imola a Bologna sono state “virtualmente isolate” proprio nell'orario più importante: dalle 17.49 alle 19.08. Cioè, per un'ora e venti minuti non ci saranno collegamenti per Castel San Pietro, Varignana, Ozzano Emilia, San Lazzaro di Savena e Bologna San Vitale. A meno che non si intraprendano improbabili gimcane arrivando a Bologna Centrale e tornando indietro fino alla stazione di destinazione - dovendo comunque aspettare a Bologna per quasi mezz'ora. Una non-soluzione per giunta più costosa in termini di abbonamento o biglietto, rimanendo comunque trenta minuti a Bologna”.

Non solo, perché i problemi riguardano anche un’altra tratta: “Da quando abbiamo sollevato il problema - sottolinea l'esponente del Comitato - ci hanno scritto anche pendolari che percorrono alte tratte, e che usufruiscono di stazioni “secondarie”, che  adesso hanno lo stesso problema. Vogliamo anche segnalare che dal 10 dicembre, il ritorno verso la Romagna è da incubo! Nella migliore delle ipotesi occorreranno quasi 2 ore utilizzando 3 treni, mentre nella fascia più utilizzata dai pendolari, 15-19, occorreranno oltre 2 ore con un buco di 2 ore tra le 17.27 e le 19.27. Chiediamo che venga ripristinato almeno un treno che colmi la tratta che da Imola va verso Bologna – conclude Rolfini - partendo da Imola grosso modo a metà tra le 18 e le 19, fermando in tutte le stazioni della linea, esattamente come fa (ancora per poco) il 3010 delle 1822, e il ripristino delle fermate tra Bologna e Imola per regionali diretti a Ravenna, nelle fasce tra le 15 e le 19”.


 

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