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Cronaca

Anziani truffati, la psicologa: "Vanno aiutati, fatti uscire da senso di colpa e vergogna"

Esiste una parte di psicologia che si occupa proprio di ristabilire l'equilibrio dopo uno shock e superare le paure. La Dott.ssa Francesca Bonarelli: "Hanno bisogno della collaborazione di chi è loro vicino"

I numeri parlano chiaro, a Bologna quasi ogni giorno un anziano subisce una truffa o un raggiro. Ma non devono restare solo numeri: dietro ogni caso ci sono delle storie, dei volti, delle conseguenze più o meno pesanti che gravano non solo sulla vittima, psicologicamente indebolita e vulnerabile, ma anche sui suoi familiari. E' la dottoressa Francesca Bonarelli, specializzata in psicologia della crisi e referente proprio per questi servizi presso sia per l'associazione "Rivivere "che per la "Clinica della Crisi" di Bologna, a spiegare cosa accade alla mente di una e come è possibile uscire dai momenti difficili che seguono una frode, un plagio, un imbroglio. 

Truffe agli anziani: numeri e ultime modalità di raggiro

«Gli anziani che hanno subito truffe e raggiri sono soggetti particolarmente vulnerabili, esposti ai rischi che riguardano chiunque sia stato vittima di eventi spiacevoli e anche violenti, ma intensificati da una rete sociale ridotta e una maggiore debolezza generale. L'effetto più dannoso è quel senso di colpa e di umiliazione che provano, vergognandosi per non essere stati abbastanza prudenti e pensando di non essere più in grado di badare a se stessi». 

Come si dovrebbero comportare quindi i familiari e le persone che sono vicini a questi anziani? «E' importante non accusarli e non sgridarli per evitare che si chiudano in se stessi e non parlino di quello che è successo. In genere non si rivolgono a uno psicologo spontaneamente, non chiedono aiuto: per questo è importante indirizzarli verso un percorso di sostegno come quelli che vengono suggeriti dal servizio sociale del Comune di Bologna, che offre agli over 65 che subiscono un furto o una rapina un contributo economico di risarcimento». 

Il supporto psicologico come viene dato? «Si tratta di colloqui da un'ora con un esperto dell'associazione Rivivere e la frequenza varia da persona a persona e anche dalla fase in cui ci si trova, che parte con quella emergenziale per poi terminare con il superamento della crisi nel tempo necessario e assolutamente soggettivo». 

Truffe e raggiri: consigli utili per non cadere nelle trappole

«"Rivivere" è un’associazione culturale impegnata in numerose iniziative di supporto psico-sociale gratuito. Si tratta di un insieme di interventi di counseling, di aiuto psicologico e di volontariato, nonché attività culturali, che permettono alle persone di affrontare e superare le situazioni di crisi. E' stata pensata come luogo di supporto, incontro, confronto e cultura, pronto a ospitare e c ostruire sostegno e solidarietà nelle situazioni critiche della vita - spiega il medico illustrando storia e obiettivi della sua associazione - Lo scopo è quello di promuovere la cultura dell’aiuto nei confronti di coloro che vivono di persona o in famiglia una crisi (lutti, malattie fisiche e psichiche gravi, incidenti, perdita del lavoro, ecc.) e cercano vie per “rivivere”. Inoltre, promuove lo studio interdisciplinare della morte e del morire e di tutti i temi ad essi connessi.
L’Associazione Rivivere è operativa a Bologna dal 2006.

Francesca Bonarelli-2

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