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Cronaca

Mega truffa: 'tarocca' testamento, si accaparra oltre 14 milioni di eredità

Un ginecologo bolognese sarebbe stato l'artefice della falsificazione per entrare in possesso di una vera e propria fortuna: 39 immobili, molti di pregio, e svariati conti correnti. Tradito da tracce nel Pc

Avrebbe falsificato il testamento di un amico per accaparrarsi la milionaria eredità: così un ginecologo bolognese in pensione si è ritrovato indagato per truffa aggravata ai danni dello Stato. A tradire il suo piano quasi perfetto, le tracce lasciate nel proprio pc.

MAXI-EREDITA'. Nel documento il quale il medico, 72 anni, risultava il beneficiario principale di un importante patrimonio immobiliare e mobiliare, di proprietà dell'amico di vecchia data, morto nel 2009 senza lasciare eredi.

La Guardia di finanza, su decreto del Gip Pasquale Gianniti, ha sottoposto a sequestro ben preventivo 39 immobili (37 a Bologna, tra cui appartamenti di pregio nel centro storico e due nel confinante comune di San Lazzaro di Savena), per un valore di circa 11,5 milioni, oltre a conti correnti e depositi per altri 2,7 milioni più due cassette di sicurezza il cui contenuto non è ancora noto.

INDAGINI. Secondo il codice civile, se una persona muore senza lasciare eredi il patrimonio passa allo Stato, ed è questo il motivo per cui al ginecologo è stata contestata la truffa.
Le indagini, coordinate dal pm Antonello Gustapane e portate avanti dal nucleo di polizia tributaria, erano partite da un esposto dell'arcidiocesi di Bologna, che era stata indicata, a sua insaputa, come beneficiaria di una parte dei beni, in due testamenti manoscritti ritrovati dopo il decesso. Entrambi sono risultati falsi, come ha stabilito un grafologo nominato consulente dalla Procura. Gli investigatori ritengono che la curia sia stata citata tra gli eredi per avvalorare la veridicità delle carte.
Uno dei due testamenti, il secondo ritrovato in ordine di tempo, era stato lasciato il 14 febbraio 2010 nella cassetta delle offerte di una chiesa del centro di Bologna, e annunciato al parroco da una telefonata anonima partita da una cabina telefonica di Comacchio, nel Ferrarese. L'autore di questo testamento è ancora da identificare: la lista in questo caso non comprendeva il ginecologo, ma persone in affitto negli immobili sequestrati, e la chiesa dove è stato fatto trovare.

TRADITO DAL PC. E' invece stato provato, grazie ai file con la bozza del documento in un pc in casa dell'indagato, chi è stato a comporre il primo testamento, con la data del 31 gennaio 2009, poi pubblicato nel febbraio 2010, e scoperto in casa del defunto. I file erano stati creati e modificati dopo la morte dell'ottantatreenne. In questo caso la diocesi risultava beneficiaria con una parrocchia della periferia. In tutti e due i testamenti c'era anche un sessantatreenne bolognese, pure lui amico del deceduto, ma risultato estraneo.
 

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