rotate-mobile
Cronaca

Truffe, nuovi guai per l'"Avvocato Molinari" e il "Maresciallo Primo"

Decine i colpi ai danni di persone anziane e disabili ad opera di una banda di truffatori

Nuovi guai per i 9 componenti della banda di esperti nelle truffe ai danni degli anziani, smantellata la notte del 30 settembre scorso. I componenti del sosalizio criminale hanno infatti guadagnato altri provvedimenti restrittivi, che sono stati loro notificati (in carcere o ai domicili dove si trovano agli arresti) dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Bologna, con la collaborazione di quelli di Napoli, che hanno eseguito quattro ordinanze di custodia cautelare, emesse dai GIP presso i Tribunali di Napoli e Roma (con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata alle truffe aggravate) e Piacenza e Modena (che hanno invece contestato la truffa aggravata in concorso).

I provvedimenti - spiegano i militari - "si riferiscono ai medesimi episodi già esaminati dall’ordinanza eseguita lo scorso 30 settembre, che le diverse Autorità Giudiziarie hanno riesaminato nella propria competenza territoriale, emettendo i provvedimenti cautelari che hanno raggiunto gli otto malviventi, alcuni dei quali colpiti da più di un provvedimento".

I dispositivi emanati - chiosa l'Arma -  "attestano la pericolosità sociale di questo gruppo di truffatori, responsabili di decine di colpi in danno di persone anziane e disabili".

 

COME AGIVANO. Il gruppo di criminali aveva un metodo consolidato per raggirare persone anziane e sole, talvolta anche disabili: contattavano telefonicamente le vittime e, per carpire la loro buona fede, si spacciavano come avvocati (l'avv Molinari appunto) ed assicuratori, paventando il rischio del carcere per un parente dell’anziano, evitabile solo dietro il pagamento immediato di una somma, qualificata per premio assicurativo. 

Tra gli altri, usavano presentarsi come maresciallo dei Carabinieri Primo, figura che rassicurava gli anziani e li induceva a cedere alle richieste dei malfattori di affidare loro denaro o preziosi (L'AUDIO ORIGINALE DELLA TELEFONATA). Quando le vittime si dimostravano dubbiose e prendevano tempo, si passava alle intimidazioni: "Un suo parente sta andando in prigione e lei non vuole aiutarlo?" oppure "Deve fare presto, racimoli anche l'oro che ha". Quindi si presentavano poco dopo a casa del malcapitato e prelevavano il tutto, sparendo poi nel nulla.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Truffe, nuovi guai per l'"Avvocato Molinari" e il "Maresciallo Primo"

BolognaToday è in caricamento