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Cronaca Via Toscana

Truffe: dopo il boom dei finti tecnici, raggiri via telefono

Così i militari mettono in guardia su nuove tecniche truffaldine in atto in città in questi giorni: società di vendita telefonica che "rifila" abbonamenti non richiesti e chiamate sospette

Dopo il finto tecnico del gas, l’impiegato, l’avvocato, l’infermiera, l’automobilista in difficoltà ed altro ancora, i Carabinieri del Comando Provinciale di Bologna mettono in guardia la cittadinanza da altre forme di raggiri escogitati per truffare simulando l’appartenenza all’Arma.

Una signora di 81 anni, residente a Bologna, ha ricevuto una telefonata da una persona che, spacciandosi per suo nipote, le chiedeva un prestito di 15.000 euro per l’acquisto di un immobile. La notizia è stata smentita dal vero nipote e la donna ha capito di essere stata vittima di una tentata truffa. Così, quando l’impostore ha telefonato di nuovo per chiedere i soldi, l’anziana lo ha smascherato dicendogli che aveva capito le sue intenzioni. Ma la strategia messa in piedi dal losco individuo era soltanto agli inizi perché dopo pochi minuti il telefono ha squillato per la terza volta e quando la donna ha risposto si è trovata ad interloquire con un altro soggetto, un tizio che diceva di essere un militare dell’Arma che aveva intercettato la telefonata precedente e che si sarebbe dovuto recare a casa sua per un sopralluogo. Fortunatamente, la donna ha ignorato la richiesta e dopo aver avvisato i suoi parenti si è rivolta ai veri Carabinieri, che hanno avviato le indagini per risalire agli autori del tentativo di raggiro.

Un altro fatto bizzarro è accaduto ai danni di un gestore di una pizzeria di via Toscana. L’esercente, un 36enne siriano, si è rivolto ai Carabinieri per denunciare una tentata truffa commessa da un individuo che dopo avergli telefonato, qualificandosi per un militare dell’Arma, gli aveva proposto la vendita di un abbonamento per la rivista dei Carabinieri. Nonostante il rifiuto, la rivista è stata recapitata tramite corriere espresso in contrassegno al prezzo di 235 euro e non 180 euro come riferito inizialmente. Per ovvie ragioni, il pizzaiolo ha rimandato indietro il pacco e dopo qualche giorno ha ricevuto un’altra telefonata dal fantomatico militare che, deluso per non aver concluso l’affare, rimproverava il gestore dicendogli di essere disposto a perdonarlo vendendogli la rivista a un prezzo “stracciante”, ovvero 50 euro. La consegna è avvenuta ma il ritiro è stato fatto dai Carabinieri della Stazione di Bologna San Ruffillo che hanno posto sotto sequestro il contenuto e avviato le indagini sulla base del mittente, una società di fuori Bologna che si occupa di attività di vendita telefonica e di editoria in genere.

Le sole pubblicazioni ufficiali dell’Arma - ricordano i Carabinieri - sono la rivista mensile “Il Carabiniere” e “Fiamme d’Argento”, rivista dell’Associazione Nazionale Carabinieri in congedo, entrambe diffuse mediante abbonamento. Nessuna di queste viene “promossa” attraverso proposte telefoniche e qualsiasi altra pubblicazione, pur riportando la parola “carabinieri”, non è riconosciuta dall’Arma. Si invitano quindi i cittadini che ricevessero simili proposte di sporgere denuncia alla più vicina Stazione Carabinieri.

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