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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Unibo, il Cua ci riprova: studentessa sospesa tenta l'esame

Dopo il tantativo di ieri a Storia una quindicina di militanti del collettivo si è presentata anche a Giurisprudenza. 'Esame sostenuto, ma non verbalizzato'

Sono stati sospesi dall'università, ma cercano comunque di sostenere gli esami. Questa mattina alcuni militanti del Cua -Collettivo universitario autonomo- sono entrati anche a Giurisprudenza: scopo fare sostenere gli esami ai loro colleghi -di università, ma anche del collettivo.

Dopo il caso di ieri, dove uno dei cinque studenti sospesi per gli scontri seguiti alla protesta del 'caro-mensa' si è presentato per sostenere l'esame a Storia, ora è il turno di una studentessa 22enne originaria di Bergamo, sospesa anche lei e con alle spalle due mesi di arresti domiciliari per i fatti dei 'tornelli'.

Il Cua canta vittoria su Facebook: "Questa mattina anche Sara ha rotto il provvedimento, recandosi assieme a tanti solidali al colloquio orale" riprendono i militanti.

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L'esame tecnicamente non è stato verbalizzato, poiché gli accessi al portale informatico che regola la registrazione degli esami avvenuti per gli studenti sono offline, e lo rimarranno fino a luglio. Il professore però, allo stesso modo della volta precedente, ha comunque accettato di ascoltare la studentessa in un colloquio. "L'esame è stato sostenuto, ma non è stato verbalizzato" ribatte Luca, uno dei portavoce del collettivo. Il voto -spiega- è stato trascritto e verrà utilizzato per la verbalizzazione quando finiranno le sanzioni disciplinari.

La protesta non sarà probabilmente l'ultima, e il Cua rilancia l'appello "contro la doppia pena" ribadendo: "Da oggi in poi ogni esame sarà collettivo".

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