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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Animalisti vs Unibo: "36 maiali uccisi per testare il farro. No alla vivisezione"

Nel mirino un esperimento della Università. Via a campagna di Animal Amnesty per chiedere al Ministero della Salute nuove linee guida, che "vietino in via chiara e definitiva" i test sugli animali

Animal Amnesty lancia la campagna "La vivisezione nel piatto" con lo scopo di "smascherare il business tentacolare della vivisezione che si sta infiltrando in un nuovo e redditizio settore: l'alimentazione umana". Infatti "sempre più alimenti definiti “funzionali” destinati al consumo umano sono stati immessi sul mercato dopo essere stati testati su animali".

Così denunciano gli animalisti, scagliandosi contro l'Università di Bologna. Nel mirino, infatti, un esperimento (costato 1.311.748,80 €), cofinanziato dall'Unione Europea e da un'azienda di prodotti biologici, con lo scopo di mettere a punto farine integrali di farro e prodotti da forno arricchiti con ferro.

"Nella sua prima fase il progetto ha ucciso 36 suini", così accusa Animal Amnesty, aggiungendo che "agli animali, sottoposti a sperimentazione sin dalla nascita, era stata indotta una anemia ferropriva, i maiali hanno subito prelievi costanti tramite un catetere permanente alla giugulare".

L'intento della campagna è lanciare una petizione per chiedere al Ministero della Salute nuove linee guida, che "vietino in via chiara e definitiva" i test sugli animali nel valutare le proprietà degli alimenti destinati al consumo umano.
"Questi esperimenti infatti - sottolinano gli animalisti - non sono obbligatori per legge, ma vengono realizzati con il solo scopo di poter apporre informazioni salutari sulle confezioni dei prodotti. "
 

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