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Cronaca

L'Arcidiocesi bacchetta Vasco: "Anche i guru steccano"

Questa volta a redarguire il rocker non sono medici, politici nè suoi collaboratori... a dire la sua contro l'atteggiamento del Blasco si scomoda addirittura la Chiesa

Addirittura la Chiesa bolognese si è scomodata per bacchettare l'incontenibile rocker di Zocca. A lui, alla sua "linea comunicativa" va il biasimo dell'Arcidiocesi, guidata dal cardinale Carlo Caffarra. Al Kom viene dedicato un pezzo sul supplemento domenicale al quotidiano cattolico Avvenire, per intervenire nelle polemiche sul Vasco pensiero e le sue idee intorno alle droghe e alle cure anti-tumore.

Il Blasco - rileva la Curia - in tema di libertà di opinione ha gli stessi diritti della gente comune, "ma al pari di questa anche un osannato 'rocker' non può essere esentato dai limiti dettati dal bene comune. Immaginate cosa succederebbe se una persona normale scrivesse su Facebook che uccidersi è legittimo sia dal punto di vista del diritto che della morale. Il buon senso ci spingerebbe subito a commentare che questa istigazione strisciante, alla luce del bene comune, è inaccettabile.

Se invece ad affermarlo è una 'star' le sue parole diventano subito la verità, oro colato, il bene rifugio dei media e dei social network. Qualcuno replicherà che dire, come ha fatto Vasco, che 'non e' mai morto nessuno a causa di uso e abuso di marijuanà non è istigazione al suicidio. Altri, di fronte alle dichiarazioni del Blasco a proposito della sua salute ('se era cancro non mi sarei curato. Antidolorifici e Caraibi, ecco quello che avrei fatto. Perché non voglio soffrire, voglio morire allegrò) faranno spallucce: e diranno 'che male c'é?'. E invece in questa storia, a cui vorremmo 'trovare un senso anche se un senso non ce l'hà, il male c'é. Eccome". "Perché - spiega il settimanale dell'Arcidiocesi - complice il piedistallo della celebrità, si ingannano i più giovani e i più fragili illudendoli che le sostanze non fanno male. Mentre invece portano, e lo sappiamo tutti, se non all'immediato suicidio fisico a quello strisciante e drammatico dell' 'io'. E il male in questa storia c'é anche quando si de-rubrica la sofferenza ad un'allegra vacanza ai Caraibi. Alla faccia di chi, e a Bologna sono tanti, non può neanche permettersi il lusso di pagare il ticket per gli antidolorifici".

 

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