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Cronaca

12.000 km a piedi: l'impresa di Daniele, novello Marco Polo

Vento della Seta, il progetto di un giovane antropologo Unibo: "Partirò da Napoli e a piedi salirò verso Roma, toccherò Bologna poi Venezia e, da lì dirigerò i miei passi attraverso i 9 paesi che ci separano da Pechino, sulle orme della nuova Via della Seta"

Novello Marco Polo, Daniele Ventola, giovane laureato in Antropologia all'Università di Bologna, racconta la sua impresa al via il prossimo 1° agosto. Si tratta di un viaggio a piedi, per 12 mila km.

Il progetto Vento della Seta 

"Il primo agosto partirò da Piazza del Plebiscito (Napoli) - racconta Ventola - e a piedi salirò verso Roma, Firenze, Bologna e Padova per raggiungere Venezia e, da lì, sempre a piedi, dirigerò i miei passi attraverso i 9 paesi che ci separano da Zhoukoudian (Pechino, Cina) sulle orme della nuova Via della Seta proposta dal governo Xin Jinping con l'iniziativa cinese Belt & Road Initiative (2013) rivolta a Russia e UE."

Il perchè dell'impresa

Il motivo che spinge il giovane antropologol a camminare questi 12.000 chilometri? "E' quello di portare un messaggio simbolico: se le nuove rotte commerciali della Belt & Road Initiative sono rivolte al futuro geopolitico ed economico del mondo, lo scopo di Vento della Seta è arrivare a piedi alla meta per integrare l’economico con il culturale, l’ecologico… ma soprattutto con l’umano. Camminare è il simbolo dell’umanità e della nostra evoluzione; il futuro può essere luminoso solo se scienza ed essenza umana camminano assieme. È per queste motivazioni che ho scelto di concludere il viaggio a Zhoukoudian che è un sito paleoantropologico dove sono stati ritrovati i resti di un ominide di 750.000 anni fa. Zhoukoudian è una culla della nostra civiltà".

Quali i compagni di viaggio? "Porterò con me in questo viaggio spartano tutta la tecnologia audio-visiva necessaria per documentare come cambiano le culture passo dopo passo, i volti, le architetture, l'educazione, i cibi etc. Questo materiale verrà pubblicato periodicamente online su ventodellaseta.org e gli altri canali di Vento della Seta per testimoniare come le nuove tecnologie di informazione e comunicazione possono e dovrebbero essere veramente uno strumento di mutua conoscenza, comprensione e sostegno tra i popoli".

Mutua comprensione

"Credo che sia ciò di cui abbiamo profondamente bisogno - chiosa Daniele - specialmente nel contesto odierno dove da un lato la relazione tra concittadini sconosciuti è molto più rara, nonostante si parli (e ci indottrinino) in continuazione di “condivisione” e “connessione”, e dall’altro lato vediamo una violenta rinascita di sentimenti e pregiudizi xenofobi".


 


 

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