Eroina in via Belle Arti, parlano studenti e commercianti: ''Pere in pieno giorno? Qui è la regola'
Uno studente racconta di accendini presi in prestito per 'cucinare' la dose, mentre al bar hanno rinunciato a vendere alcuni prodotti per evitare problemi. Una residente: 'Disagio fortissimo, ma non sono violenti'
La questione la chiarisce bene una residente, mentre passeggia sotto i portici davanti alla biblioteca 'Walter Bigiavi": "Disturbo non ne recano, ma è chiaro che il disagio è fortissimo". In via Belle Arti non sono affatto stupiti di quanto successo qualche giorno fa, documentato dalla segnalazione di una lettrice a Bolognatoday: una persona che si inietta droga, in pieno giorno.
"Non è solo ieri, queste cose capitano tutti i giorni" ribadisce Emanuela, che lavora in una nota copisteria della strada. "A volte davanti il negozio ci siamo ritrovati rigurgiti, stagnola, e qualche siringa". Sull'identikit del tipo di persone che sono solite abusare di sostanze tra via Belle Arti e via del Guasto Emanuela è categorica: "Giovani e meno giovani, italiani e stranieri. Ma di soldi ne hanno, per quel che vedo io".
"Scavalcano dal giardino del Guasto, e si vanno a fare" commenta una custode della sede distaccata dell'Accademia di Belle Arti in via del Guasto, che aggiunge: "Da quando hanno chiuso il giardino la situazione è peggiorata". In un bar all'angolo troviamo invece un ragazzo dietro il bancone che spiega: "No, non danno fastidio, a volte litigano, ma finché se la prendono tra loro... però noi abbiamo tolto le birre economiche e le schede telefoniche dalla vendita, per non 'attirarli'". (GUARDA IL VIDEO)
"Di sicuro -continua il barman- le chiusure anticipate dei locali e le ordinanze antirumore peggiorano la situazione, perché -spiega- gli avventori faranno pure fracasso, ma non ti lasciano solo con questa gente. Tenga conto che ci sono ragazze che preferiscono non uscire di casa dopo una certa ora".