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Cronaca San Donato / Via Antonio Gandusio

Via Gandusio, sgomberati 12 appartamenti Acer occupati

Una ventina di persone sgomberate. Il Comitato Inquilini: 'Favoritismi, liste d'attesa inutili, ricatti per fomentare la guerra tra poveri. Occupanti trattati come bestie e sanitari volutamente rotti'

Questa mattina sono stati sgomberati 12 appartamenti occupati in Via Gandusio da una ventina di persone, tutte identificate e denunciate. Lo rende noto il Comune di Bologna precisando che non erano presenti minori. 

"Quello che è successo oggi in Gandusio è gravissimo" scrive in una nota il Comitato Inquilini di Via Gandusio. Gli sgomberati sarebbero "tutti molto giovani e purtroppo non legati al nostro Comitato, ma con strettissime necessità abitative. Una maxi operazione di polizia, costata chissà quante migliaia di euro, che si è conclusa con altre persone che ora sono nuovamente in strada e altre case popolari che verranno come sempre murate, lasciate all'abbandono, a marcire e pronte alla mazzetta e alla speculazione di Acer".

Per il Comitato, la gestione del patrimonio immobiliare pubblico da parte di Acer "è lo specchio di come funziona questo Paese: favoritismi, liste d'attesa inutili, ricatti, divide et impera per fomentare la guerra tra poveri, assistenti sociali che come tutta un'altra serie di parassiti del “terzo settore” guadagnano la pagnotta sulla pelle, la sofferenza e il ricatto dei proletari di ogni nazione. In questo brodo dove piccoli funzionari Acer si arricchiscono e i politici ne traggono vantaggi elettorali, c'è sempre qualcuno pronto a buttare benzina sul fuoco, mentre noi invece, crediamo che l'unione faccia la forza". 

Nelle cosiddette “operazioni per ristabilire l'ordine gli occupanti vengono trattati come bestie e i sanitari vengono volutamente rotti e resi inagibili, per poter poi giustificare la non assegnazione dell'appartamento perché inagibile".

Il Comitato richiama le dichiarazioni dell'ex assessore alla casa Amorosi, che in una partecipazione alla trasmissione, condotta da Nicola Porro, "Virus", aveva parlato di come dal 1986 al 2004 sarebbero state gestite le assegnazioni nelle case popolari a Bologna "in cui ad ogni gruppo politico corrispondeva una clientela e le liste ufficiali venivano regolarmente scavalcate, la dimostrazione di forza di oggi ci conferma la natura iniqua e corrotta di questo Stato, che ha fatto sparire i soldi della Gescal nella Cassa depositi e prestiti e tratta la necessità dell'abitare come una questione di ordine pubblico".

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