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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Ex-Breda, Fiom: 'Dall'azienda 40 esuberi e tagli a stipendio'

Riunione aggiornata a maggio per il forfait del Governo. Intanto i sindacati espongono e commentano le richieste di Industria Italiana Autobus: 'Irricevibili'

SI aggrava la crisi della Ex-Breda, da mesi sulla graticola delle trattative tra vertici e lavoratori della sede di via San Donato. Ieri un nulla di fatto è uscito dal vertice romano a tre tra la dirigenza, il Governo, e la Fiom. Vertice che ha visto la mancanza dei vertici dello Sviluppo economico, e che quindi è stato aggiornato al 3 maggio.

Sul piatto le posizioni rimangono distanti: in base agli accordi dovrebbero essere prodotti a Bologna 130 dei 550 autobus commissionati nel portafoglio clienti di Industri Italiana Autobus, commesse minime per mantenere in piedi la sede di via San Donato, ma al momento disattese ampiamente, così come la ristrutturazione degli impianti ex-Breda che, almeno secondo i lavoratori che ogni giorno ne varcano i cancelli, mai partiti veramente.

I nuovi desiderata dell'azienda sono duri: "Dichiarazione di 40 esuberi indiretti come se nel frattempo non fosse accaduto nulla- scandisce il segretario regionale Fiom Bruno Papignani in un messaggio sui social- cigs fino a tutto dicembre 2017, azzeramento di tutti gli accordi aziendali con una riduzione dello stipendio del 30%. Ovviamente -riprende Papignani- abbiamo risposto che non siamo d'accordo su quasi nulla e che la riduzione dei salari e ulteriori esuberi per Bologna sono irricevibili".

Papignani confida: "Devo ammettere che sono molto piu' preoccupato dopo l'incontro che quando sono arrivato. Siamo di fronte all'ennesimo piano industriale che stravolge quelli presentati in precedenza, a fumose previsioni e richieste irricevibili, oltre a promettere che stavolta la predisposizione e l'acquisto del sito di Bologna avverra'" e "lo aveva già detto anno scorso a luglio". Poi, "ad ogni passaggio il tentativo di porre condizioni pena la chiusura con i libri in Tribunale". L'unico aspetto positivo "che spazza le polemiche- secondo Papignani- è che Industria italiana autobus sta in piedi solo con entrambi i siti produttivi", quello appunto di Bologna e quello di Avellino.

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