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Cronaca Porto

Porto: telecamera nello spogliatoio femminile, nei guai 43enne

In casa dell'uomo la Polizia ha sequestrato diversi telefoni cellulari

La Polizia ha denunciato un 43enne bolognese per il reato di interferenze illecite in vita privata. A chiamare il 113, una 51enne bolognese, dipendente di un panificio, che mentre si stava cambiando nello spogliatoio femminile ha notato un telefono cellulare semi-nascosto su una mensola. Si è avvicinata e ha scoperto che l'apparecchio er in modalità video, quindi stava riprendendo ciò che accadeva nella stanza. 

Gli agenti si sono attivati e sono risaliti al proprietario dello smartphone, ovvero un collega della donna 43enne, che ha ammesso la colpa. In casa dell'uomo sono stati rinvenuti diversi telefoni cellulari che la Polizia ha sequestrato per esaminarne le schede di memoria.

Articolo 615 bis Codice Penale: interferenze illeciti in vita privata

"Chiunque, mediante l'uso di strumenti di ripresa visiva o sonora, si procura indebitamente notizie o immagini attinenti alla vita privata svolgentesi nei luoghi indicati nell'articolo 614, è punito con la reclusione da sei mesi a quattro anni.

Alla stessa pena soggiace, salvo che il fatto costituisca più grave reato, chi rivela o diffonde, mediante qualsiasi mezzo di informazione al pubblico, le notizie o le immagini ottenute nei modi indicati nella prima parte di questo articolo.

I delitti sono punibili a querela della persona offesa; tuttavia si procede d'ufficio e la pena è della reclusione da uno a cinque anni se il fatto è commesso da un pubblico ufficiale o da un incaricato di un pubblico servizio, con abuso dei poteri o con violazione dei doveri inerenti alla funzione o servizio, o da chi esercita anche abusivamente la professione di investigatore privato".

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