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Cronaca Reno / Via Caduti di Casteldebole

Vigilante morto investito, Procura chiede 10 anni di carcere

La vittima morta dopo esssere stata travolta dall'auto. Il conducente, appartato con una prostituta, ha detto di essersi spaventato perché convinto che il vigilante fosse un rapinatore

Una condanna a 10 anni per omicidio volontario con dolo eventuale, o in subordine per omicidio stradale. Tanto ha chiesto alla Corte d'Assise presieduta dal giudice Stefano Scati la Procura di Bologna per l'impiegato 36enne accusato di aver investito e ucciso in via Casteldebole, nella notte tra il 2 e il 3 aprile 2016, il vigilante 39enne Iulian Cucu. Quella notte Cucu e un collega stavano sorvegliando, per impedire eventuali tentativi di occupazione, il casolare dove l'uomo si era appartato con una prostituta.

Incidente in via Casteldebole: 39enne investito e ucciso da un'auto pirata

Agli investigatori il 36enne, che era fuggito dopo aver investito il vigilante e che si era costituito poco dopo, raccontò di essersi spaventato perché i due si erano avvicinati alla sua auto puntandogli le torce in faccia e di essere scappato, investendo e uccidendo Cucu (i cui familiari sono stati risarciti dall'assicurazione con 800.000 euro), perché li aveva scambiati per rapinatori.

Da parte sua, il legale del 36enne, Claudio Cenacchi, ha chiesto l'assoluzione per il suo assistito o, in subordine, una condanna al minimo della pena per omicidio stradale con la concessione, oltre che delle attenuanti generiche, di quelle della concausa (che prevede fino al dimezzamento della pena qualora l'evento non sia conseguenza esclusiva dell'azione o dell'omissione del colpevole) e della provocazione. La concessione delle stesse attenuanti viene poi richiesta da Cenacchi anche "nel malaugurato caso in cui venga accolta la richiesta della Procura" e il 36enne venga condannato per omicidio volontario. (Ama/ Dire)

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