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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Savena / Via Malvezza

Accoglienza rifugiati e restauro di Villa Salus: Bologna vince il bando europeo

Il Comune di Bologna ha vinto il bando che sarà finanziato con 5 milioni di euro: il progetto, della durata di 3 anni, mira al recupero di Villa Salus e del parco circostante per realizzare alloggi, spazi e attività ricreative, formative e imprenditoriali

Il Comune di Bologna ha vinto il bando UIA (Azioni Urbane Innovative) promosso dalla Commissione Europea, grazie alla proposta ad alto livello di innovazione sociale che sarà finanziata con 5 milioni di euro. L'annuncio è stato dato ieri a Bruxelles. Il bando UIA ha visto la partecipazione di 378 proposte progettuali. Solo 18, tra cui quella presentata dal Comune di Bologna, sono state ammesse al finanziamento.  

Si chiama S.A.L.U.S. “W SPACE” ed è stato coordinato dal Comune che lo ha redatto tramite lo strumento della co-progettazione assieme a 17 realtà cittadine, selezionate con un avviso pubblico, tra cooperative e realtà del privato sociale, associazioni, Università. Il progetto, della durata di 3 anni, mira al recupero della struttura di Villa Salus e del parco circostante in via Malvezza per realizzare alloggi, spazi e attività ricreative, formative e imprenditoriali. 

L'80% dei fondi europei sarà destinato alla ristrutturazione dell'immobile tramite una gara pubblica. Contemporaneamente partirà anche il percorso partecipato. 

Tra i criteri premianti della gara ci sarà, oltre al rispetto della normativa sul lavoro, anche quello dell'impegno a coinvolgere soggetti disoccupati. Il progetto, elaborato secondo il criterio dell'innovazione sociale, prevede che l'accoglienza di rifugiati sia inserita in un contesto più ampio di occasione economica rivolta al territorio che permetta al progetto di sostenersi in modo autonomo una volta finita la fase del finanziamento europeo. Per questo, accanto alle soluzioni abitative, sono previste attività ristorative, alberghiere e interculturali. 

La gestione del progetto, una volta a regime, sarà affidata ad Asp Bologna e vedrà il coinvolgimento di soggetti del privato sociale e dell'associazionismo: ACLI, Antoniano onlus, Camelot coop, Associazione Cantieri Meticci, Cefal, Ciofs, Csapsa coop, Eta Beta coop, Icie coop, IRS istituto per la ricerca sociale, Microfinanza, Associazione Mondo Donna, Open Group coop, Società Dolce coop, Unibo – Ces.Co.Com, Unibo- Dipartimento di Scienze Agrarie.
L'intero progetto sarà seguito dagli stakeholders istituzionali e imprenditoriali: Arcidiocesi di Bologna, Comunità Islamica di Bologna, Comunità Ebraica, Unindustria, Regione Emilia-Romagna, Cgil, Cisl e Uil.

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