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Contrasto alla violenza sulle donne: 19 posti per la prima accoglienza e 25 per l'ospitalità

Accordo rinnovato a Palazzo Malvezzi: la Città metropolitana dà tre unità abitative in comodato d'uso alla Casa delle Donne

Siglato oggi a Palazzo Malvezzi l'accordo che impegna fino al 2024 la Città metropolitana, i sette distretti socio-sanitari per le pari opportunità e i centri antiviolenza del territorio (Casa delle Donne per non subire violenza, Trama di Terre, Mondo Donna, Udi, Per le DOnne e Sos DOnna) a dare risposte condivise e concrete per realizzare un sistema di accoglienza, ascolto e ospitalità per le donne che hanno subito violenza.

I posti

In totale saranno messi a disposizione 19 posti (17 Casa delle Donne e 2 Trama di Terre) per la pronta accoglienza, 25 per l'ospitalità di seconda accoglienza nelle case rifugio e servizi di ascolto e consulenza. In particolare poi la Città Metropolitana si impegna a concedere il comodato gratuito alla Casa delle Donne tre unità abitative.

I 19 posti in pronta accoglienza sono rivolti alle donne con o senza figli che subiscono violenza intra o extrafamiliare e necessitano di pronta ospitalità. L'accesso è attivo 24 ore al giorno, il periodo di accoglienza previsto è di un mese prorogabile in casi particolari.

I 25 in casa rifugio (21 Casa delle Donne e 4 Trama di Terre) sono rivolti a donne con figli o senza che hanno necessità di un luogo sicuro, protetto, accogliente e tranquillo in cui intraprendere un percorso di uscita dalla violenza. La durata solitamente va dai sei ai nove mesi.

Le attività di consulenza, ascolto e sostegno sono rivolte a donne maggiorenni, maltrattate nel proprio contesto familiare o minacciate di violenza, con l'obiettivo di proporre uno spazio riservato e competente in cui poter esprimere vissuti, raccontare l'esperienza e definire un percorso e una strategia per uscire dalla violenza, nel rispetto dell'autonomia e delle scelte decisionali della donna. 

Risorse

L'intesa stabilisce un impegno economico annuale da parte di Comuni/Unioni di 0,1727 euro per ogni residente, calcolato in proporzione alla popolazione residente in ciascun Comune e ripartito per distretti socio sanitari del territorio metropolitano. Sulla base dei propri bilanci, ogni Comune o Unione può mettere a disposizione risorse aggiuntive. In totale nell'area metropolitana le risorse ammontano a quasi 175mila euro.

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