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Cronaca

Drappi rossi, spille e scioperi: il NO di Bologna alla Violenza sulle donne

Tante iniziative in città per la Giornata VS la violenza sulle donne. Molte lavoratrici manifesteranno indossando spille e adesivi sui luoghi di lavoro, Palazzo D'Accursio si tinge di rosso e AlmaLaurea ricorda: 'Violenza è anche disparità sul lavoro'

Tante le iniziative oggi in programma a Bologna (città ferita da tante storie di femminicidio, ndr) in occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Molte lavoratrici, guidate dai sindacati, manifesteranno il loro sdegno indossando spille e adesivi sui luoghi di lavoro; Palazzo D'Accursio si tingerà invece di rosso, come la sede del Pd felsineo, ricordando il sangue delle vittime attraverso un drappo purpureo. E nella circostanza giunge il monito di AlmaLaurea, che ricorda: 'La Violenza sulle donne passa anche attraverso la disparità tra i due sessi sul lavoro'.

DRAPPO ROSSO IN COMUNE. Oggi, 25 novembre, alle ore 14, sarà la presidente del  Consiglio  comunale,  Simona  Lembi,  alla presenza di rappresentanti della  Provincia  e  delle  associazioni  di donne, a scoprire un drappo rosso sulla  facciata di Palazzo d'Accursio. Il  Comune  e  la  Provincia di Bologna aderiscono così alla campagna "Un drappo  rosso  contro la violenza alle donne", promossa dalle associazioni di donne  per chiedere anche alle istituzioni di testimoniare la loro partecipazione.  Il drappo rosso è stato scelto dalle associazioni come simbolo del dolore e  della violenza che le donne subiscono quotidianamente.

25 novembre-2SCIOPERO CAMERA LAVORO. Quest'anno in occasione del 25 novembre, giornata mondiale contro la violenza maschile sulle donne, il Gruppo donne della Camera del lavoro metropolitana di Bologna ha aderito all'appello del 20 agosto “Scioperiamo per fermare la cultura della violenza” perché non basta più denunciare le violenze fisiche e verbali, quelle sui luoghi di lavoro, e non basta neppure il lavoro dei centri antiviolenza, pur così prezioso.
Le donne chiedono di poter vivere in una società che vuole realmente cambiare la cultura che alimenta questa mentalità maschilista, che non critichi e svilisca il termine femminicidio, termine che contiene in una sola parola l'insieme delle violenze fisiche e psicologiche che le donne subiscono in quanto tali, una società che riconosca l'immenso lavoro delle donne, quello pagato e quello non pagato, il lavoro di cura e riproduttivo, la creatività e il ruolo multiforme delle donne.

INIZIATIVE SU TUTTI I LUOGHI DI LAVORO. Il Gruppo Donne della Camera del lavoro metropolitana di Bologna ha programmato iniziative  in tutti i luoghi di lavoro possibili, anche con fermate e brevi astensioni dal lavoro, e scioperi che potranno essere decisi dalle rsu, di rendere visibile la mobilitazione con magliette, nastri, drappi rossi, caratterizzando in tal modo anche le sedi sindacali, e di partecipare alla manifestazione prevista alle ore 17,30 in piazza xx Settembre a Bologna.

CARTOLINE, SPILLE E ADESIVI . Il Coordinamento Donne Spi-Cgil di Bologna partecipa a tutte le iniziative e promuove una campagna di sensibilizzazione attraverso la distribuzione di migliaia di cartoline di sensibilizzazione sulla violenza nei confronti delle donne.

Tutte le lavoratrici Coop Adriatica, Ikea e appalti relativi, le cassiere Carrefour, le addette alle pulizie di ospedale Rizzoli, Bellaria e Sant'Orsola e le dipendenti Cup 2000 indosseranno una spilletta o un adesivo durante il turno di lavoro per dire “no” al femminicidio e alla violenza di genere.
Nelle aziende chimico-tessili della città varie iniziative: a La Perla volantinaggio e consegna cartoline Spi_cgil, alla Plastod 15 minuti di fermata in entrata e volantinaggio, ad Intertaba fermata di 15 muniti in ingresso (turno della mattina e del pomeriggio) e volantinaggio con distribuzione adesivi, alla Testoni 15 minuti di stop dalle 16.45 alle 17 con volantinaggio ai cancelli, alla Enel volantinaggio davanti alla sede di via Darwin dalle 8 alle 9.30 e, al negozio punto Enel (sportello per il pubblico) della stessa via volantinaggio dalle 10.30 alle 12.Inoltre verranno distribuiti.
Al via volantinaggio unitario di lavoratrici e lavoratori della stazione ferroviaria di Bologna dalle 11.30 alle 12 in piazzale Medaglie d'Oro. Nel corso della giornata il personale frontline del gruppo Fs ed Ntv metterà sulla propria divisa spille per dire “no” alla violenza. Volantinaggio e distribuzione di adesivi sul tema, unitamente alla proclamazione di sciopero di mezz'ora o un'ora su iniziativa delle Rsu, anche in numerose fabbriche.

Dalle 8.30 alle 10.30 “WORLD CAFÉ”, riunione delle delegate della FISAC di Bologna in vista della manifestazione dalle 17.30 in piazza XX Settembre. All'incontro sarà presente una rappresentante della "Casa delle donne per non subire violenza". Nel corso della giornata, inoltre, ci sarà: distribuzione nelle aziende Unisalute e Intesa San Paolo Personal Finance della cartolina dello SPI per raccogliere i pensieri delle lavoratrici e dei lavoratori sul tema della violenza contro le donne, volantinaggio nelle grandi aziende del settore presenti sulla piazza, distribuzione spille e adesivi da indossare durante la giornata soprattutto nelle attività al pubblico, assemblea delle "Donne di Via Rizzoli n.6" : riunione delle lavoratrici del Monte dei Paschi di Siena per discutere sulla violenza a carico delle donne, promozione del questionario on-line su aggressioni e molestie sessuali sul luogo di lavoro elaborato dalla Consigliera di parità per l'Emilia-Romagna e rivolto a donne e uomini, lavoratrici e lavoratori, al fine di sondare la loro percezione del fenomeno delle molestie e aggressioni sul luogo di lavoro.

Le Rsu Università di Bologna (Flc-Cgil, Cisl Università, Uil-Rua) dalle 9 alle 11 partecipano all'assemblea unitaria che celebra la giornata all'aula “M” di via Belmeloro 14 a Bologna.
Fp-Cgil:
Negli enti principali (Comune di Bologna, Ausl e Policlinico Sant'Orsola, amministrazioni del circondario) volantinaggio e distribuzione di adesivi relativi alla giornata che le lavoratrici indosseranno, e affissione della locandina che richiama la giornata in tutte le bacheche dei luoghi di lavoro, in preparazione dell'appuntamento in piazza XX Settembre.
Slc-Cgil:
La commissione pari opportunità del gruppo RAI e l'Rsu della sede di Bologna promuoverà infine un dibattito sul femminicidio in via della Fiera 13 (sede RAI di Bologna) dalle 15 alle 16. Le lavoratrici delle Poste, inoltre, indosseranno la spilletta sul tema.

DISCRIMINAZIONE SUL LAVORO = VIOLENZA. Che la violenza sulle donne passi anche attraverso le disparità nel lavoro lo ricorda AlmaLaurea, consorzio di 64 atenei italiani. E' il suo monito in occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Nella classifica mondiale sulle disparità uomo-donna l'Italia è all'80/o posto, dopo Perù e Cipro: dati del Gender Gap Index, l'indice del World Economic Forum che misura le differenze fra sessi in 135 paesi. Se come tutela della salute e istruzione la parità tra i generi si può dire raggiunta, sulla situazione politica, economica, professionale la strada da percorrere è ancora molto lunga. Il quadro non cambia se le donne sono più istruite degli uomini. Fra la popolazione dai 30 ai 34 anni le giovani con laurea sono il 24,2% contro il 15,5% dei maschi: quasi nove punti che contano assai poco. Tra i laureati specialistici biennali, già a un anno dalla laurea lavorano 55,5 donne e 63 uomini su cento, 7,5 punti di handicap al femminile. A un anno dal titolo, i laureati uomini possono contare più delle colleghe su un lavoro stabile (39 a 30%) e guadagnano il 32% in più (1.220 euro contro 924 euro mensili netti). A cinque anni dalla laurea lavorano 83 donne e 89 uomini su cento (6% di differenza). Il posto stabile è prerogativa tutta maschile. A cinque anni può contare su un'attività stabile l'80% degli occupati maschi e il 66% delle femmine. Tra uno e cinque anni dal conseguimento del titolo, le differenze di guadagno aumentano ulteriormente: il divario cresce al 30%, 1.646 contro 1.266 euro. Le laureate con figli lavorano e guadagnano meno rispetto alle colleghe senza prole. Se lavora l'89% dei padri e solo il 72% delle madri, la differenza di genere scende da 17 a 7 punti tra uomini e donne senza figli: 61% contro 54. Anche nel confronto tra laureate, chi ha figli risulta penalizzata: a cinque anni dal titolo lavora l'81% delle laureate senza prole e 69 di quelle con figli (differenziale di 12 punti). Il differenziale retributivo è del 14% a favore delle laureate senza figli: 1.247 euro contro 1.090. La percentuale vale per tutte le categorie sociali: fra i 24 e i 55 anni le donne lavoratrici con figli sono il 55%. "E' il segnale del persistere di un ritardo culturale e civile del Paese - commenta Andrea Cammelli, direttore di AlmaLaurea - E' una situazione che contribuisce anche a svalutare gli investimenti nell'istruzione universitaria femminile. Sono forti le responsabilità politiche per il mancato sostegno alle famiglie e alle madri-lavoratrici".

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