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Violenza sulle donne, Lembi: "Fenomeno che tocca tutti, in città un evento unico per fare cultura"

Omicidio di donne per ragioni di genere: questa la definizione di femminicidio. E a Bologna un festival unico in Italia organizzato da Casa delle Donne

"Sono sempre più numerose le iniziative a favore delle donne e contro la violenza nei loro confronti, ma - e sono particolarmente fiera di questo - non ne esiste un'altra come quella che stiamo presentando oggi a Bologna". Con queste parole Simona Lembi ha salutato la nona edizione del festival "La violenza illustrata" (in città dal 6 novembre al 6 dicembre 2014) promosso dalla Case delle Donne di Bologna.

"Ormai questo festival è un punto di riferimento insostituibile - ha commentato Gabriella Montera, assessora alle Pari Opportunità della Provincia di Bologna - i casi di violenza contro le donne crescono e troppo spesso la comunicazione di questi fatti si avvale di frasi tipo 'lei lo aveva provocato' oppure 'Preso da raptus': il fatto è che non stiamo parlando di fatalità ma di omicidio di donne per ragioni di genere". I numeri:  in linea con il dato del 2013 nei primi 10 mesi di quest’anno 534 donne hanno chiesto aiuto alla Casa delle Donne di Bologna, di cui 360 italiane e 174 straniere. In 19 sono state ospitate nelle case rifugio con i loro 17 bambini e bambine; nella casa Save in più sono state ospitate altre 26 donne e 26 minori. "Manca un ministro delle pari opportunità - la denuncia della Montera - e apprezzeremmo molto un centralismo dello Stato che aldilà delle emergenze e delle estemporaneità lavori dal basso attraverso una rete di tipo culturale".

"Nessuno è immune da questo fenomeno - ha continuato Simona Lembi durante la conferenza stampa di presentazione del programma - che purtroppo è democratico: servono azioni culturali. Auspico che il Comune di Bologna rinnovi il sostegno alla Casa delle Donne e, anzi, che si faccia un salto e che diventi una convenzione metropolitana".

Angela Romanin, Casa delle Donne: "Il festival quest’anno parla di accoglienza e lo fa anche grazie al contributo dell’illustratrice Daniela Tieni che ha saputo rappresentare questo concetto che passa attraverso il riconoscimento, l’affermazione di sé, la valorizzazione del proprio vissuto e delle storie di vita che ruotano attorno alla Casa delle donne. “Happy hand”, dunque, mani felici di incontrarsi per auspicare il lieto finale che ogni donna dovrebbe avere il diritto di scegliere per sé. "Anche quest’anno i progetti e l’attività della Casa delle donne sono stati molteplici, in particolare si segnala la conclusione  del finanziamento del Dipartimento Pari Opportunità al progetto Save (Sicurezza e Accoglienza per Vittime in Emergenza) che ha accolto e ospitato in quasi due anni 63 donne e 74 minori, per un totale di 137 ospiti in una casa di emergenza in rete con il Pris, Pronto intervento sociale di Bologna e provincia, progetto a cui si darà continuità, per il momento, attraverso un servizio a retta, in accordo con il Comune di Bologna".

"Permane la difficoltà di assicurare finanziamenti certi a un’attività come quella della Casa che sta diventando sempre più ampia e complessa - il commento della Casa delle Donne -  L’Accordo attuativo quinquennale tra Comune e Provincia di Bologna, Comuni della provincia e Casa delle donne sta per scadere, e il Comune di Bologna, in ambito di Città Metropolitana, ha assicurato che si farà coordinatore in vista del rinnovo. La possibilità di avere finanziamenti governativi – stabiliti lo scorso anno all’interno del cosiddetto Decreto femminicidio – è sicura, ma non si può sapere se saranno aggiuntivi o sostitutivi di quelli attuali. Altra difficoltà sono i finanziamenti relativi alla tratta, dato che ad oggi non esiste un piano anti tratta che garantisca le attività dei centri per il 2015".

Resta incerto il quadro nazionale degli interventi sulla violenza contro le donne. Il governo ha promesso di emanare in novembre il Piano Nazionale Antiviolenza – come imposto fin dallo scorso anno dal decreto – ma manca una Ministra delle Pari opportunità come interlocutrice certa e autorevole con le associazioni di donne e gli altri soggetti e istituzioni implicati. Non si può sapere se l’eventuale Piano darà buona attuazione alle dettagliate raccomandazioni contenute nella Convenzione di Istanbul, entrata in vigore dal 1° agosto scorso, riconoscendo l’importanza centrale delle organizzazioni di donne e dell’autodeterminazione della donna vittima di violenza, considerando prioritaria la sua protezione insieme a quella dei minori. Sappiamo però che tante associazioni, organizzazioni e istituzioni non negano più la violenza, non la minimizzano più, ne riconoscono la gravità, ascoltano la voce delle donne in difficoltà, si alleano con loro contro chi la esercita, e soprattutto ne parlano, diffondono una voce sempre più competente e informata, per raggiungere un pubblico sempre più ampio e differenziato per età, ruoli e professioni.

IL FESTIVAL "LA VIOLENZA ILLUSTRATA". Dal 6 novembre al 6 dicembre 2014 a Bologna e provincia la nona edizione del Festival La violenza illustrata che si è assunto la sfida di parlare della violenza sulle donne, della discriminazione, dell’abuso e del sessismo senza mostrare corpi scomposti, sangue o immagini che feriscono, ancora una volta, il corpo delle donne.

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