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A Bologna aumentano le vittime di incidenti stradali

Un aumento a settembre 2017 rispetto ai dati già molto preoccupanti, ma stabili, di 2015 e 2016. Chi ne fa le spese sono pedoni e ciclisti. Perché? Piste ciclabili pericolose, create solo per fare pubblicità ad assessori dalla bicicletta facile. Tanti soldi spesi per curare l'immagine e sottratti alla vera sicurezza stradale, fatta di piste sicure e di attraversamenti pedonali bel illuminati anche di sera e con la pioggia. La posizione dell'Associazione "Diritti a Bologna"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di BolognaToday

Quasi duemila incidenti, con più di 2.500 feriti e 16 morti. È questo il bilancio delle strade bolognesi relativo allo scorso anno, presentato venerdì in commissione dalla Giunta comunale. Punti pericolosi della città, quelli in cui si è registrato il maggior numero di incidenti,sono la rotonda Romagnoli, seguita dalla rotonda Verenin, dall’incrocio tra viale Togliatti e via Battindarno e da quello tra via Stendhal e via Lipparini. Ma rischi seri si corrono anche a: piazza dei Martiri, rotonde Malaguti, Benedetto Croce, Paradisi e Decorati, incrocio tra via Zanardi e via Bovi Campeggi e quello tra viale Lenin e via Emilia Levante. Il costo economico dell’incidentalità urbana che ricade sulla sanità pubblica e, quindi, su noi cittadini è stato calcolato in quasi 120 milioni di euro nel solo 2016! Il 2017 si preannuncia purtroppo come quello di una città-mattatoio: la Polizia stradale ha infatti certificato che, al 21 settembre di quest’anno, gli incidenti mortali sono stati già 14, contro i 9 registrati nell’intero 2016 (dei quali 8 in autostrada e uno sulle altre strade). Scrive il quotidiano La Repubblica: "I decessi hanno già superato quelli dello scorso anno - ha spiegato Mauro Sorbi, presidente dell’Osservatorio per l’educazione alla sicurezza stradale della Regione Emilia- Romagna. È un grido d’allarme per la città di Bologna, ha osservato Sorbi". Simona Larghetti, dell'Associazione SALVACICLISTI Bologna, denuncia che 5 incidenti mortali sono avvenuti a danno dei ciclisti (non protetti da piste ciclabili ben fatte NdR) e 7 a danno di pedoni che attraversavano sulle strisce pedonali (poco illuminate e visibili, diciamo noi). In questi anni pedoni e ciclisti sono stati le vere vittime della finta politica ecologista del Sindaco e dell'ex Assessore Colombo (sì, proprio il figlio del dipendente dell'Istituto Beni Culturali della Regione Vincenzo Colombo, beccato da Striscia la notizia a portare a spasso il cane in orario di lavoro raccontando bugie all'intervistatore e, quindi, licenziato dal Governatore Bonaccini - vedi il video: https://www.video.mediaset.it/video/striscialanotizia/servizio/i-furbetti-del-cartellino_710522.html ). Per questo chiediamo una politica di piste ciclabili sicure per chi va in bici, di marciapiedi sicuri per chi va a piedi e di rispetto di limiti e regole per gli automobilisti e per tutti gli utenti della strada. Oltre al dolore per chi muore o rimane ferito, ci sono 120 milioni di euro di danni per la collettività, cioè per noi bolognesi che paghiamo le tasse. Associazione "Diritti a Bologna"

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