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Cronaca Zola Predosa

Raptus a Zola Predosa, minaccia genitori con un attizzatoio e si barrica in casa

Gesto dovuto ad una probabile crisi psicotica improvvisa, il 21enne infatti non aveva mai dato luogo a manifestazioni analoghe. Soccorsi sul luogo: in atto trattative per cercare di farlo ragionare

Attimi di panico nelle scorse ore a Zola Predosa, dove un giovane 21enne, dopo aver minacciato i genitori con un attizzatoio ed averli costretti ad uscire dalla loro abitazione di via Pepoli, si è barricato in casa. In preda ad un forte stato di agitazione il ragazzo non accennava a voler uscire dall'appartamento e rifiutava i tentativi di colloquio e di proposta di assistenza.
Si ritiene - comunicano gli agenti - che il giovane sia vittima di una crisi psicotica improvvisa, dal momento che in passato non si è verificato alcun episodi analogo.
L'allarme è rientrato dopo ore ed ore di trattative. Solo nel primo pomeriggio il giovane studente si è fatto convincere ed è uscito dall'abitazione. E' stato così portato in ospedale e sottoposto a una visita psichiatrica. Sono ancora sconosciuti i motivi che l'hanno spinto a minacciare i genitori e barricarsi in casa.

La vicenda è iniziata alle 3 di questa mattina, quando il ragazzo, colpito dalla crisi, ha iniziato ad aggredire verbalmente i genitori, costringendoli, poi anche sotto la minaccia di un attizzatoio da camino, ad uscire dall’abitazione.
I due poveretti hanno dapprima tentato di ricondurre il figlio alla ragione ma, vistisi ancora respinti, hanno chiesto ad una vicina di chiamare aiuto. Sono quindi immediatamente intervenuti i sanitari che, insieme ai genitori, hanno ancora tentato di avvicinare il giovane, che ha però continuato ad respingerli minacciandoli con l’oggetto contundente, fortunatamente senza provocare lesioni.
Sono stati quindi chiamati i Carabinieri del posto che sono immediatamente giunti sul luogo e, constatata la particolare delicatezza della vicenda hanno subito richiesto l’intervento di altri militari del Comando Provinciale dell’Arma. In particolare è stato inviato sul posto un maresciallo del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Bologna specializzato in attività di negoziazione con soggetti in situazioni critiche.
Dapprima è stato avviato un contatto verbale attraverso la porta, poi, con grande sensibilità e superando progressivamente le resistenze del ragazzo, il maresciallo è riuscito ad entrare nell’appartamento e, pian piano, guadagnatasi la fiducia del giovane, a continuare il colloquio nella stessa stanza.

Dopo oltre un’ora e mezza di conversazione, mentre altri militari guadagnavano una stanza adiacente, il giovane ha ceduto ad un momento di distrazione che il maresciallo ha sfruttato per bloccare e affidarlo quindi alle cure dei medici, che lo stanno assistendo anche dopo il trasferimento preso l’ospedale di San Giovanni in Persiceto.

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