Coronavirus, comitato via Petroni: "Bologna non diventi un bar a cielo aperto"
L'associazione Via Petroni e dintorni si rende disponibile a collaborare con il Comune per il futuro ludico della notte bolognese nel rispetto dei diritti e della salute di tutti
La città di Bologna "non può diventare un bar a cielo aperto". I residenti della zona universitaria si oppongono al progetto del Comune per la ripartenza di locali e pubblici esercizi, che prevede un allargamento degli spazi all'esterno per consentire le consumazioni in tutta sicurezza.
"Ci rendiamo disponibili a collaborare con tutti nella ricerca di giuste e accettabili soluzioni - manda a dire l'associazione Via Petroni e dintorni - chiediamo all'amministrazione comunale che ogni nuova decisione e iniziativa sul futuro ludico della notte bolognese venga presa con grande buon senso, stabilendo fin da subito regole inequivocabili che consentano, a chi vuole operare, di farlo nel rispetto dei diritti e della salute di tutti. Contro chi non vorrà o non saprà garantire questo comportamento, chiediamo che vengano presi immediati ed efficaci provvedimenti che impediscano di perseverare in atteggiamenti dannosi per la collettività. Auspichiamo che questo sia il primario obiettivo del sindaco, delle istituzioni civili e culturali, delle associazioni di categoria, dei lavoratori e dei cittadini".
In queste settimane di lockdown, spiega l'associazione, "per noi residenti del centro storico è stato sorprendente, ancorché piacevole, ritrovare la quiete notturna che da troppi anni non eravamo più stati in grado di assaporare. Non pretendiamo che, in nome di questa quiete, si debba sacrificare in modo indiscriminato ogni legittima necessità di lavoro. Sarebbe folle e ingiusto. Chiediamo solo che questa sia l'occasione per ripensare una nuova forma di virtuosa convivenza - ammonisce l'associazione di via Petroni - la città non è semplicemente uno spazio che deve essere sfruttato e consumato in modo indiscriminato. La città è un luogo dove vivere, socializzare e lavorare e deve avere abitanti che devono poter usufruire di attività commerciali, servizi, divertimento e cultura con modalità corrette". (Dire)