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Pranzi e cene a domicilio: a Imola sbarca Foodracers

La startup già attiva in 32 città, realtà di food delivery 100% italiana con oltre 250.000 ordini consegnati in 2 anni che porta il cibo in provincia arriva a Imola

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di BolognaToday

Ordinare direttamente a casa o in ufficio i piatti dei propri ristoranti preferiti: a Imola si può. Grazie a Foodracers, la piattaforma online che permette agli utenti di scegliere tra tanti menù diversi e farsi recapitare i piatti a pranzo e cena. Sono già 16 i primi ristoranti di Imola dai quali, a partire da oggi, si può ordinare tramite l'App scaricabile su smartphone o tablet e il sito web www.foodracers.com.

Foodracers è una startup trevigiana, la prima 100% italiana di food delivery, già attiva in 32 città e Imola è la settima dell’Emilia Romagna in cui viene aperto il servizio. Nelle grandi metropoli, i servizi di "delivery on demand" (di consegna a domicilio) sono sempre più diffusi. Foodracers, startup nata a Treviso e 100% italiana che ha lanciato il sito e la app a gennaio 2016 e vanta già oltre 250.000 ordini consegnati in 32 città, ha scelto di portare il servizio in tutti i capoluoghi di provincia e nelle cittadine italiane, spesso trascurate, diventando così un punto di riferimento a livello territoriale, lanciando la sfida ai colossi internazionali del food delivery. In soli due anni e mezzo, Foodracers è dunque diventata una realtà solida e strutturata. Imola è la settima città dell’Emilia Romagna dopo Piacenza, Parma, Ravenna, Cesena, Forlì e Faenza che viene coperta dal servizio. I cittadini di Imola potranno ordinare direttamente a casa o in ufficio, scegliendo tra i menù dei locali che hanno già aderito a Foodracers. Dalla pizza al sushi, dall’indiano al tex-mex, passando per il pesce, il bio-veg e l’immancabile piadina, è ampia la varietà tra cui scegliere!

Ecco l'elenco dei primi 16 ristoranti, ai quali se ne aggiungeranno altri: Kebab Aladino (kebab, panini e fritti), Ci.Bo’ (pizza e ristò), Mood (cafè, cocktail e tapas), Old Wild West (tex-mex), Sumo (giapponese), Pizza Express (pizza e fritti), Sicilia Bedda (cucina siciliana), Strike (Piadine e panini), Abbocca (pesce), Sushi Sunbar (giapponese), 360 Gradi Pizzeria (pizzeria d’asporto), Roadhouse Imola (carne), La Greppia (piadina romagnola), Nur Jahan (indiano), Bio Green (bio e veg), Piadinaland (piadina e street food). Il funzionamento del servizio è semplice: una volta selezionata la zona di consegna sul sito foodracers.com o dall’App, si può scegliere dal menu online dei ristoranti serviti nei dintorni ed effettuare l’ordine, tramite smartphone, tablet o pc, che viene notificato istantaneamente ai Racers in quel momento disponibili. I “racers” sono persone che decidono di mettere a disposizione il proprio tempo libero per le consegne, senza vincoli di orario o reperibilità, nella piena logica della “sharing economy”. La scelta di premiare le città italiane, anche quelle minori, sta dando risultati positivi, tanto è vero che grandi catene come Roadhouse Grill, Old Wild West o Grom hanno già stretto con Foodracers rapporti di collaborazione a livello nazionale. Punto di forza di Foodracers rispetto ai competitor è il costo di consegna in base alla distanza che parte da un minimo di 2,50€ e viene trattenuto direttamente dal racer. La startup trevigiana ha inoltre da poco chiuso un aumento di capitale di 600mila euro con l’ingresso di nuovi soci al 10%, portando quindi la valutazione della società a 6 milioni di euro a soli due anni dalla nascita. E ha da poco sottoscritto la “Carta dei diritti dei racers” assieme agli altri attori nazionali per le garanzie dei lavoratori da discutere con l’attuale Governo. Le città su cui è già attivo Foodracers sono: Alessandria, Bassano del Grappa, Bergamo, Brescia, Cantù, Castelfranco, Cesena, Como, Conegliano, Cremona, Faenza, Forlì, Lucca, Mantova, Mestre, Mogliano Veneto, Montebelluna, Novara, Padova, Parma, Pavia, Piacenza, Pordenone, Ravenna, San Donà di Piave, Trento, Treviso, Trieste, Udine, Varese, Vicenza. E, da oggi, Imola.

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