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Economia Borgo Panigale / Via Antonio Cavalieri Ducati

Caso Volkswagen, Ducati: 'Momento delicato, ma noi non temiamo ripercussioni'

Possibili conseguenze negative a livello locale dopo la bufera delle auto "truccate"? L'AD della casa di Panigale, gruppo Audi, è positivo. Per Unindustria il tessuto produttivo bolognese non è esente da rischi, a risentirne potrebbero essere le aziende che producono componenti per la casa di Wolfsburg

La Ducati, acquisita anni fa dall'Audi del gruppo Volkswagen, non deve temere "ripercussioni" negative dallo scandalo internazionale che ha travolto il marchio tedesco. Parola dell'amministratore delegato della Ducati, Claudio Domenicali, a margine di un convegno in casa Cgil a Bologna. "Il momento è delicato, quindi noi seguiamo la cosa con attenzione- dichiara Domenicali- però ritengo che la nostra azienda sia solida, ha una sua indipendenza anche finanziaria e quindi non ritengo ci siano da prevedere ripercussioni di questo tipo".

Per Alberto Vacchi, presidente di Unindustria Bologna, il tessuto produttivo bolognese non è esente da rischi derivanti dallo scandalo che sta travolgendo la Volkswagen: a risentirne potrebbero essere le aziende che producono componenti per la casa di Wolfsburg, più che i marchi (vedi Lamborghini e Ducati) che fanno capo al gruppo tedesco."Credo sia sotto gli occhi di tutti il grave problema che sta venendo avanti in queste ore e in queste giornate", dichiara Vacchi. "Ovviamente gli effetti prospettici nessuno li conosce nel dettaglio, speriamo- aggiunge il leader degli industriali bolognesi- non ci siano tracolli importanti di produzione che poi, a cascata, anche nel nostro territorio potrebbero riguardare più gli indotti che non le specifiche realtà presenti con il marchio del gruppo Volkswagen, come Ducati e Lamborghini, che credo non abbiano problemi da questo punto di vista". Vacchi auspica che i contraccolpi possano essere "i più contenuti possibile, anche se molto probabilmente degli effetti ci saranno. Il calo delle vendite è quanto meno prevedibile".
Per quanto riguarda Lamborghini e Ducati, invece, "sono marchi e aziende che hanno una propria sostenibilità, nel senso che vendono e crescono a prescindere", quindi "non credo-è fiducioso Vacchi- che abbiano un impatto diretto da una crisi legata al mondo Volkswagen tedesco". Ad ogni modo, "speriamo che questo non accada", conclude il presidente di Unindustria. 

"Non c'è alcun rischio" che il caos in cui è piombata la Volkswagen possa produrre ripercussioni negative sulle ramificazioni italiane del gruppo, come Lamborghini e Ducati, perchè le due aziende bolognesi "non sono parte della produzione dei motori" che la casa tedesca è accusata di aver truccato sotto il profilo delle emissioni. Parola di Flavio Benites, responsabile delle relazioni internazionali nella segreteria dell'Ig Metall (il sindacato tedesco dei metalmeccanici) di Wolfsburg, dove ha sede la Wolkswagen. Ieri Benites era a Bologna per un convegno promosso dalla Fiom e dalla Cgil dell'Emilia-Romagna. Inevitabile qualche passaggio sullo scandalo Volkswagen. "E' importante sapere che noi come rappresentanti dei lavoratori, come sindacato Ig Metall- afferma Benites- non siamo parte del problema, siamo parte della soluzione", anche se bisogna sapere che questa "non sarà trovata dall'oggi al domani". Quella in cui si è ritrovata la casa automobilistica tedesca "è una crisi di fiducia che non può essere superata solo con delle belle parole", avverte il sindacalista. Di certo, i 600.000 lavoratori che il gruppo impiega a livello mondiale "non possono essere considerati responsabili e noi non lo accettiamo", aggiunge Benites: "Saremo accanto a loro per difendere i posti di lavoro e se sara'' necessario lotteremo per questo,è il nostro compito e la nostra storia". Del resto "abbiamo le mani pulite- sottolinea il dirigente dell'Ig Metall- la rappresentanza e la forza del sindacato sono intatte" e questo potra'' aiutare la fase di "ricostruzione" che attende la Volkswagen.

Tornando alle possibili conseguenze negative a livello locale, "allo stato attuale è difficile prevedere cosa succederà", afferma il segretario della Fiom dell'Emilia-Romagna, Bruno Papignani. Ovviamente, "tutti ci auguriamo e ci aspettiamo che non sia così, ci sono investimenti annunciati- afferma il leader regionale delle tute blu- che devono essere fatti per lo sviluppo industriale". Un messaggio di solidarietà per l''Ig Metall e i lavoratori Volkswagen arriva dal segretario della Cgil emiliano-romagnola, Vincenzo Colla: "Vi siamo vicini e siamo sicuri che abbiate sia la forza che l''intelligenza per rispondere a questa complessità". 

(Agenzia Dire)

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