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Afm inaugura nuovo magazzino all'Interporto, lavoratori protestano

Lavoratori: l'azienda brinda e non ascolta il nostro grido d'aiuto

Hanno dato vita a un presidio mentre il nuovo magazzino veniva inaugurato, ma l'azienda non avrebbe voluto riceverli. Non ha sortito effetti la manifestazione, organizzata dai sindacati confederali, di una cinquantina di lavoratori del magazzino di Afm, azienda controllata dalla multinazionale Admenta-Celesio e partecipata al 15,86% dal Comune di Bologna che gestisce le ex farmacie comunali, in occasione dell'inaugurazione della nuova struttura all'Interporto, che l'azienda intende gestire con lavoratori delle cooperative mettendo quindi a rischio, secondo i timori dei sindacati, 123 posti di lavoro.

Il presidio di protesta è stato organizzato - spiegano i sindacati - "a causa dell'assenza ingiustificata dei vertici aziendali di AFM spa all'incontro che si è tenuto in Comune  il 17 Dicembre, nel corso del quale si doveva discutere il destino dei 123 lavoratori attualmente occupati nel magazzino di via del Commercio Associato e dopo il quale l'Azienda ha fatto sapere che non intende effettuare alcun incontro congiunto con il Comune e dato una disponibilità ad incontrare le sole sigle sindacali solo dopo la metà di gennaio".

"Dentro si brinda e i lavoratori stanno fuori, e nessuno dell'azienda è uscito per parlare con loro", commenta con amarezza Alessandro Grosso della Fisascat-Cisl. Parlando alla agenzia di stampa ''Dire'', il sindacalista spiega che oggi, insieme al presidio, "si è tenuta un'assemblea in cui abbiamo ribadito la nostra richiesta, già presentata giovedì dopo l'incontro a Palazzo D'Accursio, di avere a breve un incontro con il Comune e l'azienda, da cui però finora non c'è stato alcun riscontro".

Un "brutto segnale, aggravato dal fatto che anche oggi, nonostante il presidio, nessuno dell'azienda sia uscito per parlare con noi e per ascoltare le nostre richieste", aggiunge Grosso, che conclude affermando che "se non sarà fissata in tempi brevi una data per l'incontro che chiediamo, proseguiremo con le nostre azioni di lotta".


 

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