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Better decisions forum: il 78% delle decisioni e’ razionale e senza rimpianto

SECONDO UN SONDAGGIO DELLA START UP "BETTER DECISIONS", LE SCELTE CONSAPEVOLI VINCONO SU QUELLE INTUITIVE, NELLA VITA E NEL LAVORO

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di BolognaToday

Una fotografia sull'affascinante mondo del "decision making", (processo che porta alla decisione), è stata realizzata da Better Decisions, start up italiana sul tema.

Il sondaggio, applicato ad un campione di 200 tra manager, imprenditori, liberi professionisti, studenti e professori, si è svolto in occasione del primo Better Decisions Forum, l' evento gratuito "Low Carb", cioè anteprima smart di un forum in programma a Maggio, tenutosi ieri a Bologna.

I risultati delineano delle caratteristiche ben precise di chi oggi prende delle decisioni, professionali e personali in grado di influire sulla propria vita al lavoro e a casa. La maggioranza si dichiara infatti un decisore razionale e senza rimpianto e, nello specifico, il 62% prende decisioni razionali, il 38% si lascia guidare dall'intuito e l'78% non si pente mai delle proprie scelte. A spiccare maggiormente è il dato sulla consapevolezza delle proprie scelte, solo il 20% ha dichiarato di aver preso decisioni che, per vari motivi, non si sono rivelate ottimali, creando una vivace discussione all'interno del forum. Questa la percezione dei decisori che hanno risposto al questionario formulato da Better Decisions, ma è proprio questa la realtà?

Better Decisions, start up italiana che porta la firma di Iconsulting, una delle principali realtà indipendenti italiane, dedicata alla tematica degli Analytics & Big Data, attraverso un network di professionisti, esperti e talenti, si propone di esplorare l'arte del decision making nei suoi tre aspetti fondamentali: Life, la storia personale mescolata a quella imprenditoriale di ognuno, Tech, l'impronta delle tecnologie che ci circondano e Human, le intuizioni e le emozioni che ci spingono a fare scelte diverse ogni giorno.

Life, Tech e Human sono chiavi di lettura del processo decisionale che coinvolge tutti nella vita professionale e personale, per questo motivo vengono eguagliati ad un cerchio, o meglio un circle, poiché questi segmenti devono essere sinergici tra loro per giungere ad un risultato positivo.

"Prima di essere imprenditori condividiamo una vita e un sogno. Passione ed entusiasmo ci hanno portati fin qui e ci guidano tutti i giorni, dopo 10 anni, ora cerchiamo di trarre insegnamenti da ogni nostro errore".

Così Andrea Magelli e Sara Roversi , founders di You Can Group e di realtà di successo come Lifeinaclick (che li ha portati da Torino2006 fino a Sochi2014) o SoSushi (creata, sviluppata e venduta dopo 7 anni) o Well Done Burger (l'hamburgeria gourmet ultima nata del gruppo), insieme ai numerosi altri business (food concept e tech startup) e progetti più filantropici come CoB e Future Food Institue, si raccontano al bolognese Better Decision Forum. "Abbiamo creduto nelle nostre idee, ci siamo scontrati con tutte le difficoltà di fare imprenditoria nel nostro Paese; siamo arrivati fino a qui prendendo le nostre decisioni insieme e cercando di condividere ambizioni e progetti con chi come noi ama lavorare con passione e positività e con lo sguardo rivolto al futuro".

"La tecnologia può agevolare il processo decisionale? O lo rende più statico?"

Insieme a Matteo Mura, ricercatore in Ingegneria Gestionale presso l'Università di Bologna e Visiting Professor presso la Cranfield School of Management, si è cercato di rispondere a questo quesito. Ciò che è emerso è che "le aziende, per competere, devono decidere in modo da conciliare efficienza e innovazione. Il trade off tra queste due caratteristiche passa anche attraverso lo scambio di conoscenza: le persone condividono se vogliono e non se devono. Il modello MOA, Motivazione - Opportunità - Abilità, è uno dei framework che può essere utilizzato con questa finalità".

Paolo Vergnani, psicologo, attore e fondatore di Spell, ha affrontato questo tema da un punto di vista più psicologico ed emozionale. "Quanto il nostro atteggiamento o la cultura in cui siamo cresciuti può influire sulle scelte finali?". Secondo lo psicologo "uno degli aspetti che ci condiziona maggiormente nelle scelte è la paura di sbagliare. Un vero e proprio bias che ci viene instillato fin da piccoli: davanti ad un brutto voto siamo rimproverati, davanti ad un bel voto ci viene detto che abbiamo fatto solo la metà del nostro dovere. Siamo tutti figli della cultura del non sbaglio che ci paralizza facendoci spesso decidere di non decidere."

Piergiorgio Grossi, co-fondatore di Better Decisions, conclude sostenendo che "prendiamo ogni giorno migliaia di decisioni che danno forma al nostro futuro e a quello delle nostre aziende, e nonostante quello che pensiamo, la maggior parte di queste decisioni sono migliorabili, se non sbagliate. Durante questo interessante forum, abbiamo notato come l'intersecarsi di contenuti tecnici e umanistici ci possa fornire maggior consapevolezza nell'utilizzare "la sottile arte del decision making". Io penso che ai nostri team di lavoro sarà sempre più richiesto questo livello di interdisciplinarietà: gruppi in cui super-tecnici saranno affiancati da designer e psicologi, per ideare prodotti e servizi che siano al passo con l'evoluzione della nostra società"

Un forum che ha permesso un coinvolgimento e un'interazione attiva e vivace dei partecipanti sul proprio stile decisionale, regalando un ottimo punto di partenza per il vero e proprio evento che si terrà a Maggio, sempre nella non-convenzionale Bologna.

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