Questa mattina protesta dei lavoratori di Bredamenarinibus - gruppo Finmeccanica- contro la dismissione dello stabilimento bolognese.  Sit.in davanti alla Prefettura tra slogan e striscioni per urlare dissenso e preoccupazione sulla situazione dell'azienda che ha chiesto la cassa integrazione per 260 lavoratori "a causa di una momentanea contrazione delle vendite di autobus".

260 IN CASSA INTEGRAZIONE. Nel dettaglio, è stata richiesta una sospensione a zero ore dal 2 gennaio al 6 gennaio per 260 dipendenti; una sospensione a zero ore dal 9 gennaio al 31 marzo per 130 dipendenti e una riduzione massima a 24 ore settimanali, sempre dal 9 gennaio al 31 marzo, per 130 dipendenti in forza all'unità produttiva di Bologna. "Si tratta di una misura pesante - aveva osservato il segretario generale della Fiom-Cgil di Bologna, Bruno Papignani. La cassa integrazione non è un fatto eccezionale ma è un fatto grave perché fino a marzo, di fatto, l'azienda rimane quasi chiusa".

Per decidere sulle sorti della ditta convocato un incontro dalla Regione Emilia-Romagna per il 2 dicembre. Due giorni prima, il 30 novembre, a Roma si riuniranno si riuniranno i delegati Fiom di tutto il gruppo Finmeccanica cui fa capo, tra le altre società, la stessa Menarini.

PREOCCUPAZIONE DELL'ASSESSORE AL LAVORO. "La  giunta  segue con estrema preoccupazione gli sviluppi della situazione aziendale della Bredamenarinibus e di Finmeccanica. Come  Assessore  al  Lavoro  parteciperò  nei  prossimi  giorni  al  tavolo richiesto  dai  sindacati,  ma  urge un'azione tempestiva a tutti i livelli istituzionali.  Per  questo insieme al Sindaco solleciteremo un impegno più forte  del  Parlamento e del Governo appena insediato, affinché venga fatta al  più  presto chiarezza sia sulla gestione nazionale di Finmeccanica, sia sul   futuro  della  Bredamenarinibus  e  dei  sui  lavoratori  nel  nostro territorio".