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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia Fiera / Via Michelino

Bruno Magli: Muzzarelli: "Non ci arrendiamo all'idea di un abbandono repentino"

Oggi incontro in Regione: presa una pausa di "riflessione". 20 giorni per decidere del fututo dei dipendenti e verificare le possibilità di mantenere l'attività produttiva a Bologna

Il capoluogo felsineo non ci sta a lasciarsi scappare anche uno degli ultimi baluardi del Fashion "made-in-Bologna", Bruno Magli, storica impresa di calzature con 200 addetti dei quali circa 140 in Emilia-Romagna, tra i 130 impiegati a Bologna e i 7 impiegati negli outlet di Castelguelfo e Fidenza.

Per discutere sul futuro dell'azienda e dei suoi dipendenti, in bilico dopo la decisione della proprietà di trasferire le attività produttive in quel di Milano, oggi si è svolto un'incontro nei palazzi della Regione, convocato dall’assessore alle attività produttive Giancarlo Muzzarelli.
Presenti – oltre alla Regione Emilia-Romagna – le parti (fondo inglese che ha la proprietà della Bruno Magli e rappresentanti dei lavoratori), Confindustria, rappresentanze sindacali, Provincia e Comune di Bologna.

A manifestare sul posto - con striscioni di dissenso - i lavoratori della Magli.

"PAUSA DI RIFLESSIONE". La decisione è stata rimandata al prossimo 25 ottobre, data fissata per il nuovo tavolo istituzionale. Ci si è dunque dati “Venti giorni di tempo - ha spiegato Muzzarelli -  in cui ciascuno nell’ambito delle proprie responsabilità e delle proprie funzioni dovrà verificare le possibilità di mantenere l’attività produttiva a Bologna, tutelando tutti i lavoratori oggi impiegati in Emilia-Romagna."

AMMORTIZZATORI AL VAGLIO PER I DIPENDENTI. Nel frattempo, saranno approfondite le varie ipotesi di cassa integrazione e di riorganizzazioni produttive, che possano rafforzare la produttività e la competitività dei prodotti Magli, anche con sondaggi sul mercato per trovare le soluzioni più interessanti per i consumatori. Questa la promessa e proposta avanzata da Muzzarelli che sottolinea: "In questo primo incontro in Regione, abbiamo aperto la discussione per trovare punti a difesa di impresa e lavoro. Noi non ci arrendiamo all’idea di un abbandono repentino e di punto in bianco”.

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