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Economia

Casa, in centro ormai solo affitti brevi: crescono prezzi e compravendite

Una combinazione di fattori ha portato famiglie e studenti in sofferenza, ma sembra ormai certificato l'assalto agli immobili dentro le mura per utilizzarli come Bnb e alberghi diffusi

Di case in affitto nella formula classica, in centro, se ne vedranno sempre meno. A confermare di fatto quella che fino a ora è stata perlopiù una denuncia politica da parte degli studenti universitari, ma anche in maniera più felpata da parte dello stesso Comune di Bologna, è Nomisma, nel suo terzo osservatorio immobiliare 2019 presentato nel fine settimana. Il processo in atto interessa soprattutto il centro città, gli immobili entro la cerchia della mura, ma è presente un pò in tutto il territorio comunale.

Per chi decide di stare a Bologna per periodi brevi è molto difficile trovare delle offerte di locazione che soddisfino le tasche dei più. A soffrire maggiormente della tendenza del mercato quindi sono i piccoli nuclei familiari di giovani e gli studenti universitari. Su questi ultimi insiste anche la penuria di alloggi negli studentati pubblici, con problemi anche per chi ha vinto la borsa di studio.

Di fatto ora, dopo le suggestioni dei proprietari immobiliari e le avances dei sindaci dello spopolato Appennino, è il mercato stesso a muoversi nella direzione di escludere le fasce basse di reddito dal centro storico, e una delle ragioni preminenti è l'esplosione delle forme di affitto breve.

Il mercato immobiliare è in ripresa con i prezzi per l'acquisto che aumentati dell' 1,2 per cento nel confronto semestrale tra 2019 e 2018, con le compravendite aumentate del 12,3 per cento.

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"Ci sono tre fattori che hanno portato a questa dinamica" commenta l'amministratore delegato di Nomisma Luca Dondi. "La prima è un aumento di percezione della maggiore redditività da parte dei proprietari. Segue poi una aumento della domanda da parte degli investimenti immobiliari e infine a spingere il mercato lontano dalle locazioni di medio periodo sono le maggiori garanzie che offrono altre forme in merito alla morosità".

Attenzione però a farsi ingolosire dai 'soldi facili' di un affitto breve. Una percezione di maggiore redditività per Dondi "può essere soddisfatta solo se si raggiunge un minimo del 40 per cento delle giornate di occupazione dell’alloggio" e quindi tende a escludere le aree periferiche della città, favorendo invece il centro storico, dove è più facile avere turisti o viaggiatori per lavoro interessati. Viceversa, chi spera di riempire il libro delle prenotazioni fuori dalle mura presto potrebbe essere tentato dal tornare alla vecchia formula dell'affitto classico.

Nel medio periodo quindi ci si potrebbe aspettare un rimbalzo nella corsa all'affitto breve, e quindi un nuovo aumento delle offerte per quanto riguarda le locazioni standard. "In media i costi di gestione di un immobile nell'affitto breve costituiscono il 20 per cento dei ricavi" avverte Dondi "e questa spesa si può sostenere solo con un adeguato livello di saturazione dell'occupazione dell'immobile".

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