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Il pastificio Cerlacchia inventa il kit anti-crisi: così si rimette in pista nel segno della solidarietà

Il pastificio, dal 2013 in esercizio provvisorio, rilancia un PASTAKIT: "un'iniziativa di solidarietà per aiutare tante persone in difficoltà, tutelando al contempo un pezzo di patrimonio industriale e parecchi posti di lavoro"

Tortellini, tortelloni e ravioli: questo il contenuto dello speciale kit anticrisi ideato e prodotto dal pastificio Cerlacchia di Budrio, dal 2013 in esercizio provvisorio, per superare il periodo di difficoltà in cui versa l’azienda nel segno della solidarietà sociale.

Così l'azienda bolognese prova a rimettersi in pista. Il KIT (64 confezioni di pasta da 250 gr per 33 euro) - scrive Cerlacchia in una nota - "è una risposta che coniuga etica, solidarietà, economicità, sostenibilità e tipicità del prodotto. Un uovo di colombo che permette a un'azienda in fallimento, finché esiste, non solo di sperare in un finale diverso della propria storia, ma anche di essere utile alla propria comunità. Attraverso un'azione benefica potrà trovare la forza per rilanciarsi e diventare appetibile per nuovi investitori in vista della prossima asta di venerdì 27 giugno 2014".

L’iniziativa è del Curatore del fallimento di Cerlacchia Srl  Giacomo Barbieri, che ha preso contatto con il presidente di Last Minute Market Andrea Segré per avviare una collaborazione rapidissima con lo spin off dell’Università di Bologna e con CAAB Centro Agroalimentare Bologna, per concretizzare la produzione e distribuzione del kit anticrisi, disponibile da qualche giorno in via sperimentale per i dipendenti delle aziende associate ad Unindustria Bologna, e adesso anche per l’acquisto diretto presso lo stabilimento di Azienda Cerlacchia. Grazie alla collaborazione di Last Minute Market si consentirà ad aziende e privati cittadini di acquistare kit anticrisi da donare a persone bisognose.

«Abbiamo deciso immediatamente di sostenere questa iniziativa che sposa perfettamente la filosofia ‘win win’ di Last Minute Market – spiega il presidente Andrea Segrè – In questo progetto, infatti, ci auguriamo possano vincere tutti: l’azienda Cerlacchia innanzitutto, e i suoi dipendenti, così come le persone, le realtà e le comunità con ridotta possibilità di acquisto che risulteranno beneficiarie dei KIT. La crisi colpisce tutti, ma il dono intelligente, come in questo caso, è un motore potente per riparare i fallimenti dell’economia e stimolare la ripresa. Al tempo stesso, il rilancio di un’azienda che opera nella tipicità del food nell’Area Metropolitana di Bologna segnerà un punto a vantaggio della valorizzazione del patrimonio agroalimentare locale e favorirà la rigenerazione di piccoli ma preziosi anticorpi del comparto industriale e commerciale bolognese. Se necessario, Caab darà un supporto logistico per stoccare temporaneamente i kit – dichiara il presidente Andrea Segrè – ma la cosa davvero rilevante è che l’iniziativa nasca dal curatore fallimentare del Pastificio sotto l’egida, per così dire, della sezione fallimentare del Tribunale: Bologna, città del cibo, è anche questo». Gli ordini, i pagamenti e la fatturazione saranno gestiti direttamente dal Pastificio Azienda Cerlacchia sotto il controllo del Curatore e del Tribunale di Bologna, in modo da garantire la massima trasparenza di tutte le operazioni. In base a quanto dichiarato al momento dell’ordine, nella fattura saranno distinti gli acquisti destinati al consumo privato, alle mense aziendali, ai propri dipendenti ed alla beneficenza, in modo da facilitare il corretto trattamento a fini fiscali.

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