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Economia

Cosmoprof "immune" al coronavirus: nessuna cancellazione

"L'edizione 2020 porterà in città oltre 3.000 aziende, più del 70% provenienti dall'estero"

Nessuna cancellazione, tutto secondo programma. Cosmoprof sembra immune al coronavirus. Se l'epidemia scoppiata in Cina, ha portato a posticipare la Fiera dell'Oriente in via precauzionale, nessun contraccolpo, almeno per ora, per il salone internazionale dedicato alla bellezza e alla cosmesi, in programma a Bologna dal 12 al 16 marzo. Il presidente di Bologna Fiere, Gianpiero Calzolari, presentando la manifestazione a Milano ha sottolineato che l'edizione 2020 porterà in città oltre 3.000 aziende, più del 70% provenienti dall'estero, e oltre 265.000 visitatori: risultati record, che rendono Cosmoprof una punta di diamante del nostro made in Italy".

Aumenta infatti l'area espositiva dedicata ai diversi paesi partecipanti, con 23 padiglioni internazionali che porteranno a Bologna le piccole e medie aziende beauty da tutto il mondo: Belgio, California, Cina, Brasile, Francia, Germania, Giappone, Grecia, Indonesia, Israele, Corea, Latvia, Polonia, Romania, Spagna, Svezia, Taiwan, Turchia, Regno Unito, Stati Uniti e, per la prima volta, Mongolia, Repubblica Ceca e Russia. "L'industria cosmetica - quindi è un settore fiorente per l'economia italiana che nell'arco del tempo ha saputo, anche nelle congiunture piu' complesse, distinguersi per le dinamiche positive e spesso acicliche Le previsioni per la chiusura del 2019 segnalano infatti un fatturato globale che tocca gli 11,6 miliardi di euro e in crescita di oltre 2 punti percentuali rispetto all'anno precedente", sottolinea Renato Ancorotti, presidente di Cosmetica Italia. "Le esportazioni superano il 40% di questo valore e confermano quanto i prodotti delle nostre aziende siano apprezzati e riconosciuti per la loro qualità, sicurezza e innovazione in tutto il mondo. La bilancia commerciale continua a registrare anno dopo anno nuovi record e per il 2019 segnera' un ulteriore +5,5% per un valore di 2,9 miliardi, ponendoci nel confronto con altri settori solo dopo moda e vino", rivendica Ancorotti. "È un caso emblematico che testimonia la capacità delle imprese italiane in questo settore ed il livello di competitività assoluto nei mercati internazionali che le nostre aziende sono in grado di raggiungere quando sono messe nelle condizioni di operare in un'ottica di sistema", osserva Ivan Scalfarotto, sottosegretario agli Esteri. "Nei primi dieci mesi del 2019 l'export di settore del nostro Paese e' aumentato del 4,4% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, segnando un valore di 4,2 miliardi di euro", precisa il presidente dell'Ice, Carlo Ferro. (dire)

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