Coronavirus, guanti e mascherine ai riders: lo dice il giudice
Lo ha stabilito, con un decreto 'inaudita altera parte' (senza ascoltare la parte avversa - ndr) il giudice del Tribunale del lavoro di Bologna, Chiara Zompi
"Consegnare immediatamente" a un rider che ha fatto ricorso "i dispositivi di protezione individuale"; vale a dire "mascherina protettiva, guanti monouso, gel disinfettanti e prodotti a base alcolica per la pulizia dello zaino, in quantità adeguata e sufficiente allo svolgimento dell'attività lavorativa". Lo ha stabilito, con un decreto 'inaudita altera parte' (senza ascoltare la parte avversa - ndr) il giudice del Tribunale del lavoro di Bologna, Chiara Zompi.
Esulta il sindacato "Riders Union Bologna": "Dal triburnale prima vittoria dei lavoratori contro Deliveroo", la piattaforma di consegne del cibo a domicilio "sulla scia di quanto disposto dalla precedente pronuncia del Tribunale di Firenze nei confronti di Just Eat. Ciò è avvenuto in seguito al ricorso presentato da un lavoratore da noi assistito", scrivono sul profilo Facebook, pubblicando anche il testo della sentenza.
Consegne a domicilio anche con i ristoranti chiusi, i riders: "Non è un servizio pubblico necessario"
"Denunciamo sin dall'inizio dell'epidemia la totale latitanza delle aziende nel mettere in sicurezza il nostro lavoro e, mentre siamo costretti ad assistere alle squallide comparsate su televisioni e social dei manager delle piattaforme che scaricano ogni responsabilità sui riders, minacciando di intervenire contro i lavoratori inadempienti rispetto alle disposizioni, i tribunali, da Bologna, a Firenze e Roma, danno a noi la ragione - continua il sindacato bolognese - Questo provvedimento ribadisce l'inadempienza delle multinazionali del food delivery e ci mostra una volta di più come per un mese abbiano attentato alla salute pubblica, sfruttando i lavoratori sotto il ricatto del dimezzamento delle statistiche e delle tariffe misere del cottimo; da parte nostra abbiamo anche ribadito la nostra posizione, presentando delle proposte alle Commissioni del Consiglio Comunale. La nostra lotta per la salute e la sicurezza continua: è inammissibile che le grandi piattaforme multinazionali continuino a fregarsene. Per loro infatti non siamo dipendenti, ma pedine intercambiabili e senza diritti. Continueremo a rifiutare questo modello di business, le nostre azioni di autotutela andranno avanti e utilizzeremo tutti gli strumenti a disposizione sino a quando non avremo ottenuto ciò che ci spetta. Non per noi ma per tutt*".