Governo, Unindustria e LegaCoop: 'Crisi avrebbe effetti devastanti. La classe politica sia responsabile'
Così Vacchi e Calzolari concordi nella necessità che questo Governo vada avanti, per non peggiorare le cose: "Il nostro sistema produttivo è seriamente a rischio"
Il Governo è sull'orlo del baratro. E mentre i sindacati si preparano ad un presidio davanti la Prefettura di Bologna - sostenendo che una crisi di Governo avrebbe ripercussioni gravissime anche su lavoratori e pensionati - una riflessione sul delicato momento politico che stiamo attraversando arriva anche da LegaCoop e Unindustria. Concordi Alberto Vacchi e Gianpiero Calzolari (rispettivamente Presidenti di Unindustria Bologna e Legacoop Bologna) nella necessità che questo Governo vada avanti, nell'interesse anche del nostro tessuto industriale.
"Ormai il nostro sistema produttivo - scrivono in una nota congiunta - è seriamente a rischio. Gli effetti di cinque anni di recessione economica, e di una lunga fase di stasi della crescita, ci stanno portando via, giorno dopo giorno, pezzi importanti della nostra storia industriale e cooperativa. Non è più pensabile immaginare che le imprese, anche le più virtuose, possano sopravvivere in un contesto così mal governato, tanto da scavare un divario tra noi ed il resto dell’Europa che sta tornando a crescere."
Secondo i numeri uno di Unindustria e LegaCoop c’è urgente bisogno di misure concrete per la stabilità del Paese e per la crescita economica. "Il prezzo da pagare per l’ennesima crisi di Governo", infatti paventano, "sarebbe spaventosamente alto per tutti, a partire dai lavoratori e dalle famiglie, che certo non lo meritano vanificando i tanti sacrifici fin qui fatti."
L'appello dalle due realtà è rivolto al buon senso delle forze politiche e di tutti coloro che siedono in Parlamento in rappresentanza dei cittadini italiani, perché trovino al più presto la strada per far ripartire l’azione di Governo. "Come Legacoop Bologna e Unindustria Bologna - chiosano - esprimiamo forte preoccupazione per lo scenario politico che si sta delineando in queste ultime ore, e in particolare per le devastanti ripercussioni che potrebbe avere sul sistema produttivo un ipotetico scioglimento delle Camere. Il rischio di essere commissariati, l’impossibilità di erodere il debito pubblico, ulteriori declassamenti non sarebbero sostenibili neanche per la nostra città e per il nostro tessuto produttivo, che comunque necessita di un mercato interno e di una credibilità internazionale per esportare."
.
