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Economia

Moto Malaguti, giù il sipario. A fine mese si chiude, accordo fallito

Oggi tavola rotonda per salvare l'azienda, ma non si trova l'intesa. Muzzarelli: "Sono amareggiato. La rinuncia alla 'fatica di fare impresa' penalizza territorio e lavoratori"

Moto Malaguti chiuderà i battenti a fine mese, vinta dagli strascichi della crisi che attanaglia tutto il settore del ciclomotore, locale e non.

Delusione da parte dell’assessore regionale alle Attività produttive Gian Carlo Muzzarelli: "Prendo atto, con molta amarezza e preoccupazione, della chiusura del confronto per trovare un accordo e della chiusura dell'impresa, proprio in un momento in cui Regione e istituzioni stanno avviando azioni per rimettere in cammino l’industria delle due ruote in Emilia-Romagna. La rinuncia alla ricerca di nuovi prodotti, e prima ancora alla ‘fatica di fare impresa’ sfidando le difficoltà, è comunque un errore che penalizza il territorio, i lavoratori e la stessa storia della nostra regione, caratterizzata da una grande e coraggiosa cultura e tradizionale imprenditoriale".

ACCORDO SFUMATO. Così Muzzarelli al termine dell’incontro del tavolo regionale per la crisi della Moto Malaguti, convocato oggi pomeriggio in Regione che si è concluso senza alcuna intesa tra le parti. L’azienda ha quindi confermato sia la chiusura dell’attività produttiva al 31 ottobre, sia la disponibilità ad accordi individuali con ogni lavoratore, riconoscendogli 30 mila euro.

All’incontro, hanno preso parte, oltre alla Regione, la Provincia di Bologna, il Comune di Castel San Pietro, la proprietà, Unindustria Bologna, i sindacati di categoria e i rappresentanti dei lavoratori.

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