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Economia

Cup2000. Gruppi: "Consultazione illegittima, vicenda tutt'altro che conclusa"

Gel l'entusiasmo di Cisl il segretario cigiellino: 'Non capisco cosa ci sia di "storico" in un voto che registra il 37% di SI sul totale". E rilancia: denuncia per condotta antisindacale

"Suggerirei ad Alberani di attendere ancora un po’ ad esultare, poiché la vicenda contrattuale del CUP è tutt’altro che conclusa. Non capisco davvero infatti cosa ci sia di “storico” in un voto che registra il 37% di SI sul totale degli aventi diritto al voto stesso." Così frena gli entusiasmi Danilo Gruppi, segretario di Cgil Bologna, il giorno dopo la chiusura della consultazione dei lavoratori di Cup 2000, indetta dalla Fisascat Cisl unica firmataria del nuovo contratto integrativo aziendale.

Lo strappo tra i sindacati è insanabile, come rivelano le parole taglienti di Gruppi: "le modalità di svolgimento della consultazione referendaria, adottate unilateralmente dalla Cisl, ricordano una certa versione “putiniana” della democrazia. Si è, infatti, sottratto il diritto di voto ad una parte di lavoratrici e lavoratori cui pure l’intesa verrebbe applicata. E’ addirittura negato ad un’altra organizzazione sindacale, la nostra, di nominare propri rappresentanti nell’organo di vigilanza delle procedure di voto, e cioè la Commissione elettorale."

Illegittime le operazioni di voto secondo Cgil anche perchè "la firma dell’accordo tra CUP e un sindacato di minoranza qual è Fisascat-Cisl" va "in spregio alle stesse norme sancite dall’accordo interconfederale del 28 giugno 2011 che pure, in diverse circostanze, tutti abbiamo affermato costituire un punto di riferimento fondamentale."

Nodo - unico secondo quanto sostiene Gruppi - della mancata intesa tra i due sindacati è la tutela della malattia: "Su tutto il resto il negoziato era già approdato ad esiti condivisi."

Poi il segretario cigiellino rimarca la volontà di "presentare una specifica denuncia per condotta antisindacale" dei vertici aziendali "che portano la piena responsabilità - rimarca Gruppi - di aver voluto provocare una ferita gravissima qual è, appunto, un contratto separato".

"E’ del tutto evidente - chiosa il leader di Cgil - che questa brutta pagina delle relazioni sindacali a Bologna non può non sollecitare gli stessi vertici istituzionali che rappresentano la proprietà di CUP2000. Noi abbiamo molto apprezzato fin qui le posizioni più volte espresse dal Presidente Errani, dalla Presidente Draghetti e dal Sindaco Merola circa la necessità di intrattenere e sviluppare in questo territorio una prassi relazionale improntata alla ricerca delle convergenze tra i diversi attori della rappresentanza sociale. E’ stato infatti detto che Marchionne non abita qui...Ebbene, questa è l’occasione per dimostrarlo."
 

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