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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Bologna capitale della crisi: boom di disoccupati e contratti precari

Le persone senza lavoro sono il 70% in più rispetto al 2006. La cisl cittadina lancia l'allarme. E chi un impiego ce l'ha combatte con contratti che offrono prospettive a breve termine

Ci hanno detto che il clou della crisi era passato, ma la "notte è ancora buia", almeno stando ai dati snocciolati da Cisl Bologna, che lancia un allarme preoccupante sulla disoccupazione in città. Sotto le Due Torri, infatti, le persone senza lavoro sono il 70% in più rispetto al 2006. E i "fortunati" che hanno un impiego devono fare i conti con contratti che non lasciano troppe sicurezze: è in costante calo il ricorso a contratti a tempo indeterminato (fermi al 15,7% del totale) mentre volano contratti a termine (48,2%), di somministrazione (14,3%) e Co.Co.Co. e Pro (10,6%)

La disoccupazione vola e Bologna, se 5 anni fa contavamo circa 40mila persone senza occupazione, oggi ne conteggiamo ben 70 mila. Più colpiti gli uomini (+87,3% contro il +55,4% delle donne) e gli stranieri: crescita record del 131%. Male anche la disoccupazione giovanile (15-34 anni): +40%. Questi dati, elaborati dal sindacato sulle rivelazioni della Provincia, saranno il punto di partenza per le proposte Cisl sul Piano strategico metropolitano.

"Bologna - ha detto Alessandro Alberani, segretario cittadino Cisl - è ormai nell'alveo delle città duramente colpite dalla crisi. Una volta, eravamo fuori da queste dinamiche. Dal cambio di governo a livello nazionale, pur nella preoccupazione legata alla situazione, ci sentiamo rassicurati, sono persone di grande competenza. Ma - ha concluso - non possiamo pensare di non muoverci a livello locale".

La ricetta del sindacato è stata illustrata da Alberani e dal segretario del dipartimento politiche territoriali, industria, mercato del lavoro Cisl Bologna, Fabrizio Ungarelli. Prima di tutto occorre - per la Cisl - aprire tavoli di confronto che monitorino le situazioni critiche prima che queste esplodano in vere e proprie crisi che lasciano poco spazio di manovra. Inoltre, trovare strumenti a livello locale per la stabilizzazione del lavoro precario, con un patto di scambio che garantisca più elasticità alle aziende. Infine mettere un punto fisso con le aziende per quanto riguarda welfare aziendale. Per le iniziative a breve termine il sindacato punta, tra l'altro, su lavori di utilità sociale con lavoro accessorio per disoccupati, cassintegrati e lavoratori in mobilità; apprendistato per i giovani; e partire subito con la cantierizzazione delle infrastrutture per la mobilità - in particolare il People Mover ("eravamo contrari e preferivamo un collegamento fino alla fiera. Ma è l'unica infrastruttura che sembra poter partire" ha detto Ungarelli).
 

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