'Menù grande o piccolo?', così lavoratrice del Mc Donald's finisce in Tribunale
Controversia in atto tra una lavoratrice e la società che gestisce l'esercizio. Per non aver servito direttamente il menù più costoso, la dipendente avrebbe guadagnato una sanzione disciplinare per poi finire davanti al Giudice
Si sta svolgendo questa mattina, presso la Sezione Lavoro del Tribunale di Bologna, la prima udienza del ricorso presentato dalla Bologna Family Restaurant (gestore in franchising del punto vendita Mc Donald's di via Indipendenza) contro una propria dipendente, delegata sindacale della FILCAMS CGIL, impiegata appunto nel fast food del centro.
La dipendente infatti sarebbe stata 'punita' dall'azienda per aver chiesto ad un cliente se desiderasse un menù grande o piccolo, invece che glissare la domanda e servire direttamente quello più costoso. Come da direttive (vd replica dell'azienda).
"La dipendente - dettaglia una nota di Cgil - fu "accusata" nell'Ottobre dello scorso anno, tramite lettera di contestazione prima e successiva sanzione disciplinare, di aver chiesto ad un cliente di quale dimensione volesse il proprio menù: se di dimensioni piccolo, medio o grande, senza invece servire automaticamente il più grande, come da indicazioni aziendali. Pertanto la sanzione era di 3 giorni di sospensione dal lavoro."
Tramite la FILCAMS CGIL, la lavoratrice impugnò immediatamente la sanzione, chiedendone la momentanea sospensione e l'attivazione dell'addebita commissione di Arbitrato presso la Direzione Territoriale del Lavoro.
"La Bologna Family Restaurant - spiega ancora Cgil - comunicò che non intendeva portare la discussione in Arbitrato, bensì davanti ad un Giudice del Lavoro. Dal Novembre scorso, la vertenza non ebbe più sviluppi, fino a quando a distanza di mesi, e in piena estate, l'azienda fece recapitare a casa alla lavoratrice la convocazione in Tribunale".
"Riteniamo tale atteggiamento della Bologna Family Restaurant - chiosa la sigla sindacale - totalmente irresponsabile e ne denunciamo la gravità, in attesa che il magistrato del lavoro valuti le eventuali responsabilità del dirigente".
