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Allarme crisi: cresce la disoccupazione sotto le Due Torri, penalizzate le donne

Aumenta al 5% la disoccupazione a Bologna: il dato ci toglie il primato come città con il minor numero di disoccupati. A farne le spese soprattutto il lavoro femminile: il 6% delle donne è senza un'occupazione

Bologna, “la grassa”, ha perso il suo primato, che la poneva in cima tra le città del centro-nord con il più minor tasso di disoccupazione. Ma la crisi ha colpito duro anche sotto le Due Torri: nel 2010 si è registrato un aumento delle persone senza lavoro pari al 5% (aumento notevole rispetto al 3.4% del 2009); dato che ha fatto scendere il capoluogo felsineo al terzo posto, dietro Firenze e Verona.

Questa la fotografia del mercato del lavoro a Bologna nel 2010 scattata dall’Ufficio statistico del Comune, sulla base dei dati Istat.
Scendendo nel dettaglio, emerge come a farne le spese maggiori siano le donne: con un tasso di inoccupate che passa dal 4 al 6%, mentre per gli uomini la disoccupazione cresce dal 2,8% al 4,1%. Il capoluogo emiliano si classifica al secondo posto per quanto riguarda la disoccupazione maschile e terzo per quella femminile.

AMMORTIZZATORI SOCIALI- Gli effetti della crisi si sono notati anche nel ricorso agli ammortizzatori sociali da parte delle aziende. Nel 2010 in provincia di Bologna sono state autorizzate quasi 27 milioni di ore di cassa integrazione, con un aumento del 70% rispetto all’anno precedente.
Stando ai dati diffusi dal Comune, in città e provincia il tasso di attività totale arriva al 72,7%, in aumento dello 0,1% rispetto al 2009 e invertendo così la tendenza dello scorso anno. Nonostante la crisi, il dato bolognese rimane migliore di quello regionale (71,6%) e al di sopra della media nazionale (62,2%).

SETTORI&OCCUPAZIONE - Il settore dei servizi, nonostante il calo di 3.000 occupati rispetto al 2009, rappresenta la fonte di lavoro principale a Bologna: 297.000 persone, ovvero il 67,2% dell’occupazione provinciale, di cui il 72% dipendenti. Nel settore dell’industria lavora il 29,4% degli occupati bolognesi (130.000 persone, 6.000 in meno rispetto al 2009), mentre l’agricoltura dà lavoro al 3,2% degli addetti, al 78% autonomi.

LA SITUAZIONE IN REGIONE-  La situazione non assume tinte meno grigie pure nel resto della Regione Emilia-Romagna, che nel 2010 ha perso un’altra posizione nella graduatoria nazionale del tasso di disoccupazione (ora è quarta). Rispetto al 2009, il numero di persone senza lavoro è salito dal 4,8% al 5,7% (in Italia la media è all’8,4%, nei Paesi della Ue al 9,6%).


 
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