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Economia

Presidio a Roma, lavoratori ex Breda senza stipendio: 'Servono 3 milioni entro stasera'

Stipendi, luce, mensa da pagare "altrimenti si rischia il fallimento". E' la richiesta definitiva e impietosa del sindacato

"Entro stasera noi abbiamo bisogno di trovare circa 3 milioni di euro per pagare gli stipendi, la luce, la mensa, altrimenti si rischia il fallimento". E' la richiesta definitiva e impietosa di Bruno Papignani, segretario Fiom Cgil Emilia-Romagna, che commenta la vicenda dell'Ex Irisbus.

Nel pomeriggio davanti al Mise lavoratori di Bologna e campani della società Industria Italiana Autobus (nata dalla fusione dell'ex Fiat Iveco di Valle Ufita e della Breda Menarinibus di Bologna) si sono dati appuntamento dando vita ad un presidio. Obiettivo: sollecitare l'esecutivo a chiarire come intende affrontare la vertenza. Una delegazione dovrebbe incontrare un sottosegretario del Mise.

"Spero che il governo ci dica quale soluzione ha in testa, puè essere anche una soluzione che ha bisogno di qualche giorno, ma - si tratta di risorse che dovrebbe mettere l'azienda, ma l'azienda- spiega Papignani- dice di non averle, quindi si va verso un fallimento. In questo caso bisogna che qualcuno le trovi, non ci interessa chi. Finmeccanica potrebbe mettere le risorse necessarie e poi rivalersi nei confronti dell'azienda per quanto riguarda i crediti che ha sulle commesse, ma potrebbe, se volesse, anche ricapitalizzare la società anche in termini transitori. Ora sentiremo il governo che idea ha, perchè è chiaro che stavolta ce lo deve dire".

"O qualcuno ci garantisce che ci sono gli stipendi o stiamo qua", quindi il presidio non smobilita. E' all'annuncio, accolto dagli applausi dei lavoratori, dato dal segretario Papignani: "Il Governo ha detto che convoca domani Del Rosso (ad di Industria italiana, ndr) per, in qualche modo, premere per garantire che diano i soldi lunedi". Ma il sindacato non si fida e quindi "o qualcuno ci garantisce che ci sono gli stipendi o stiamo qua", ammonisce Papignani.

Per il futuro Papignani osserva che nell'ambito del trasporto pubblico "questa è l'unica azienda del settore rimasta in Italia, negli anni '80 erano 33, ora sono ripartite le commesse in questo ambito, anche perchè abbiamo un parco macchine obsoleto, quindi nei prossimi anni ci dovrebbe essere lavoro e ci dovrebbero essere anche assunzioni". (dire)

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