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Lavoro: 34mila disoccupati a Bologna e provincia, salgono contratti a termine e part-time

Più occupati a Bologna e provincia rispetto ai dati regionali. Su una forza lavoro 478mila unità, 34mila sono i disoccupati. Il Ministro Poletti venerdì in città per parlare di crisi e 'Jobs act'

Sarà proprio il Ministro, l'imolese Giuliano Poletti a illustrare il "Jobs Act", la riforma del mercato del lavoro, il 6 marzo presso Uniudustria Bologna, quando l'Istat ha pubblicato i dati sull'occupazione nel 2014.

A livello nazionale, dopo due anni di calo, l'occupazione nel 2014 cresce (+0,4%, pari a 88.000 unità in confronto all'anno precedente), a sintesi di un aumento nel Nord (+0,4%) e nel Centro (+1,8%) e di un nuovo calo nel Mezzogiorno (-0,8%, pari a -45.000 unità). La crescita degli occupati interessa sia gli uomini (+0,2%, pari a 31.000 unità) sia, soprattutto, le donne (+0,6%, pari a 57.000 unità).

Prosegue tuttavia il calo degli occupati 15-34enni e dei 35-49enni (rispettivamente -148.000 unità e -162.000 unità), a fronte dell'incremento degli occupati con almeno 50 anni (+398.000 unità). L'occupazione straniera aumenta di 111.000 unità, con il tasso di occupazione che torna a salire, dal 58,3% del 2013 al 58,5% del 2014. L'indicatore rimane invariato al 68,1% per gli uomini e cresce per le donne (dal 49,8% al 50,2% del 2014).

LA SITUAZIONE NELLA PROVINCIA DI BOLOGNA. Più occupati a Bologna e provincia rispetto ai dati regionali. Su una popolazione sopra i 15 anni di 862.000 unità (410mila maschi e 452mila femmine), la forza lavoro è pari al 74,7% (478mila): 444mila sono gli occupati (69,3% - 243mila maschi e 201mila femmine), 34mila i disoccupati in cerca di lavoro (7% - 15mila maschi e 18mila femmine) e il 25,3% di non forza lavoro, cioè 158mila persone.

I DATI IN EMILIA ROMAGNA. Su una popolazione sopra i 15 anni di 3.816.000 unità, la forza lavoro è pari al 72,4% (2 milioni e 85mila): 1.911.000 sono gli occupati (66,3), 173mila i disoccupati in cerca di lavoro (8,3%) e il 27,6% di non forza lavoro, cioè 771mila persone.

Secondo Prometeia, l'istituto di attività di analisi e di ricerca macroeconomica, i dati sul mercato del lavoro diffusi da Istat costituiscono "segnali incoraggianti che ci aspettiamo si rafforzino nei prossimi mesi, quando la ripresa prenderà abbrivio e le misure fiscali e normative favoriranno un aumento della domanda di lavoro, anche a tempo indeterminato. Rimarranno però a lungo aree di grande fragilità, fra i giovani, al Sud, fra i disoccupati adulti disoccupati da più tempo" ha dichiarato Stefania Tomasini, responsabile previsioni e analisi economiche di Prometeia Associazione. Discrete speranze dunque per l'anno in corso "lo sgravio contributivo sui nuovi assunti a tempo indeterminato e il contratto a tutele crescenti, dovrebbero aumentare la risposta della domanda di lavoro" ma "i nuovi posti sono stati prevalentemente a termine e part-time e l'occupazione ha continuato a contrarsi nel Mezzogiorno e nelle costruzioni, dove non vi sono prospettive di recupero a breve termine".

La crescita dell'occupazione infatti interessa in misura contenuta i lavoratori a tempo indeterminato e in modo più sostenuto i lavoratori a termine, mentre prosegue a ritmo meno sostenuto il calo degli indipendenti.

SETTORI. All'incremento dell'occupazione nell'industria in senso stretto, si contrappone il persistente calo nelle costruzioni. L'occupazione cresce anche nel terziario. A fronte dell'incremento nei servizi alle famiglie, negli alberghi e ristoranti, nella sanità e assistenza sociale e nell'istruzione, prosegue il calo di occupati nel commercio, nei servizi generali della pubblica amministrazione e nelle attività finanziarie e assicurative.

Alla nuova discesa dell'occupazione a tempo pieno, si associa l'ulteriore incremento di quella a tempo parziale. (fonte: Istat)

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