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Economia Sasso Marconi

Kemet, lavoratori in corteo per le vie di Sasso Marconi: 'No ai licenziamenti'

In discussione vi sono "50 lavoratori indiretti ed impiegati dichiarati in esubero dalla multinazionale, la richiesta di aumentare gli orari di lavoro, taglio degli ammortizzatori sociali quali condizioni per eventuali investimenti a Pontecchio Marconi". Oltre 200 in corteoper le vie del Paese

I lavoratori della Kemet ieri hanno scioperato per 4 ore e manifestato per le vie di Sasso Marconi con un corteo di oltre 200 persone che ha raggiunto il Municipio attraversando la Statale Porrettana e le vie principali del Paese.
Nella piazza principale si è svolto un incontro pubblico a cui ha partecipato il Sindaco Massimo Mazzetti che aveva dato la disponibilità ad incontrare la RSU Kemet, le organizzazioni sindacali Fiom-Cgil e Fim-Cisl e le lavoratrici ed i lavoratori Kemet di Pontecchio.

Oggetto della manifestazione - dicono i sindacati - "è la fase di stallo della trattativa , iniziata il 5 Agosto 2014 presso la Regione Emilia Romagna, dopo che il 1 Ottobre i rappresentanti italiani della multinazionale americana hanno interrotto il confronto. In discussione vi sono 50 lavoratori indiretti ed impiegati dichiarati in esubero, la richiesta di aumentare gli orari di lavoro, tagliare le integrazioni economiche agli ammortizzatori sociali quali condizioni per eventuali investimenti a Pontecchio Marconi".
A fronte di queste richieste, e dopo due mesi di trattativa, i lavoratori ieri hanno voluto ribadire le proprie posizioni: "No a licenziamenti unilaterali, utilizzo della cassa integrazione e dei contratti di solidarietà, affrontare con strumenti quali ad esempio, l'outplacement, la riqualificazione professionale, l'incentivo ad iniziative di auto imprenditorialità, il part-time volontario, tema posto anche da Kemet su impiegati ed indiretti. Il ricorso agli ammortizzatori sociali consentirebbe anche di ridurre gli attuali costi delle integrazioni senza effetti negativi sulle retribuzioni."

Sul piatto delle richieste anche il "rilancio della competitività produttiva intervenendo sull'organizzazione aziendale, su cui abbiamo fatto proposte di merito, non prese in considerazione, che per noi sono valide alternative all'aumento degli orari di lavoro". Non solo. I lavoratori, affiancati dalle OOSS chiedono anche la "un vero piano industriale, che vada oltre le generiche promesse di volumi maggiori sulle attuali produzioni e che contenga investimenti veri, su nuovi prodotti". Dito puntato infine sulle strategie di decentramento: "E' inaccettabile - chiosano i lavoratori - che il centro ricerca di Pontecchio pensi e progetti i nuovi prodotti e che Kemet decida di destinarli esclusivamente agli stabilimenti fuori dall'Italia".
All'indomani della mobilitazione pare essere arrivato il "primo risultato", ovvero la convocazione di un tavolo di confronto presso la Regione Emilia Romagna che si svolgerà il  prossimo 4 Novembre.

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