rotate-mobile
Economia Zona Universitaria

L'Alma Mater di Bologna cambia volto: un nuovo statuto in sintonia con la legge Gelmini

Struttura snellita, rispetto per le quote rosa, il Rettore in carica per 6 anni non potrà essere rieletto, un nuovo organo esprimera' pareri sulle risorse e il personale non docente: tante le novità

L'Alma Mater studiorum di Bologna cambia faccia con un nuovo statuto, per uniformarsi alla legge Gelmini.

NOVITA'. L'Ateneo piu' antico d'Europa avvia una vera e propria rivoluzione organizzativa, che prevede tra le altre cose anche la costituzione di un consiglio di campus in ciascuna delle sedi distaccate dell'Alma Mater (Cesena, Forli', Ravenna e Rimini).

Soppressa la giunta, istituito il nuovo organo della Consulta del personale tecnico e amministrativo che esprimera' pareri sulle risorse e sull'aggiornamento del personale non docente, snellito il senato accademico (che passa da 42 a 35 membri divenendo organo consultivo seppur con un ruolo importante), vedra' nel cda il vero organo decisionale, responsabile dell'indirizzo strategico e della programmazione finanziaria e del personale: in pratica sara' quest'ultimo a vigilare sulla sostenibilita' finanziaria dell'Ateneo. I membri passeranno da 25 a 11, con rispetto per le quote rosa. Il Rettore rimarra' in carica per sei anni e il suo mandato non e' rinnovabile.

Il nuovo statuto e' stato approvato nel pomeriggio di ieri dal Senato accademico (40 voti favorevoli, 1 astenuto, 1 contrario), dopo che in mattinata si era espresso il consiglio di amministrazione (26 i votanti, 2 gli assenti, 18 voti favorevoli e sei contrari). Negativo il commento dell'Intersindacale universitaria di Bologna che parla di scelte "autoritarie e non condivise, che non potranno non avere un costo elevatissimo in termini di qualita' del lavoro, dei servizi, della ricerca e della didattica".

SODDISFAZIONE DI DIONIGI. Per il rettore dell'Università bolognese è stato raggiunto "un punto di equilibrio tra le molteplici e divergenti istanze avanzate dalla comunita' accademica". Soddisfazione dunque per Ivano Dionigi sulla nascita del nuovo statuto, che ha voluto ringraziare "coloro che hanno contribuito con spirito collaborativo e talvolta anche critico a trovare soluzioni convincenti e innovative per un ateneo singolare per la sua storia, la sua complessita' e per la sua specificita' legata ad una conformazione multicampus che insiste su 5 sedi".

Lo statuto e' frutto dell'intenso lavoro della commissione statuto che ha coinvolto tutta la comunita' accademica: 40 riunioni plenarie, 21 audizioni con le diverse componenti della comunita' accademica cui hanno partecipato circa 260 persone, 15 incontri con gli organi accademici.

 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

L'Alma Mater di Bologna cambia volto: un nuovo statuto in sintonia con la legge Gelmini

BolognaToday è in caricamento