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Economia

'La Perla': salari magri, spettro licenziamento. "Siamo donne e non giovanissime. Quale futuro?"

Parla operaia del celebre marchio di lingerie, che racconta gli sforzi per superare un periodo di crisi tra cassaintegrazione e prospettive grigie

"Riorganizzazione dell'Azienda per il Gruppo La Perla, fondato a Bologna negli anni ’50, ma da qualche anno in mano ad un fondo d’investimento statunitense. Così ci è stato detto, riorganizzare, quindi licenziare, mettere a casa i lavoratori", è il dissenso di un’operaia dello storico marchio di lingerie di lusso.
"Praticamente siamo tutte donne e operaie specializzate, quindi non giovanissime. Con le nostre mani abbiamo curato i particolari della corsetteria di lusso, un lavoro molto tecnico e prezioso che abbiamo esportato in tutto il mondo e che si perderà. Più che operaie, noi siamo artigiane in cassa integrazione con scarse opportunità di rientrare. Ormai non ci paga l’azienda, ci paga lo stato, la regione, ma è meglio di niente perché anche con 700 euro si spera di tirare avanti un po’ e cercare un altro lavoro.
"
Con un prodotto di qualità, com’è stato possibile arrivare a questo punto?
Non so se vi siete accorti che tra breve non esisteranno più le aziende di proprietà, di famiglia. Tutte in mano a fondi, a multinazionali il cui unico scopo comprensibile è guadagnare, non devono metterci la faccia, salvaguardare il buon nome. Chi li conosce e soprattutto chi ci conosce…
Crede quindi che la riduzione del personale sia solo una fatto di profitto?
La crisi c’è da qualche anno, forse c’è stato qualche errore di gestione, ma oggi si vive nell’incertezza, un lavoratore costa troppo, i clienti comprano meno, e le aziende devono fare i salti mortali,  la nuova manovra chissà cosa riserva.
E per il suo futuro?
Sono una donna sola con una figlia agli studi, è lei il mio futuro, io ormai ho lavorato 25 anni e il mio cuore non potrà mai più appartenere ad un’altra ditta. A mia figlia devo pensare perché spero non debba fare l’operaia come me, ma al momento ritengo sia una domanda veramente astrusa.

 

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